POLITICA

Leggieri: “Il governo delle tasse e delle giravolte”

Per il Consigliere regionale del M5s: "La 'politica', quella vera, e non quella a cui la destra ci ha abituato, non sembrerebbe essere nelle corde di Giorgia Meloni e del suo Esecutivo"

“E così dopo aver fatto marcia indietro sul taglio delle accise, il governo Meloni ha deciso di non rinnovare il taglio dell’IVA sui prodotti dell’infanzia e su assorbenti.

La motivazione? ‘Banale’, come ha detto Giorgia Meloni: ‘non ha funzionato”. Con quale criterio lo ha stabilito? Non si sa”.

Il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri, afferma anche che: “Eliminare un sostegno così importante, adducendo una giustificazione così misera significa, in sostanza, non sapere cosa si sta facendo.

E’ molto probabile che la realtà sia diversa da quella raccontata da Giorgia Meloni: il governo non sa da dove prendere ulteriori fondi per finanziare la manovra. E preferisce inferire sulle categorie più svantaggiate”.

“Ma – aggiunge Leggieri – non è una novità. Dopo il taglio delle accise che ‘favorisce i ricchi, un modo per nascondere che la misura è stata fatta senza alcun criterio, al taglio dell’IVA che ‘non ha funzionato’. Il governo Meloni si rifugia spesso dietro artifici retorici per ovviare ai propri fallimenti.

‘Questo fa la politica”’ ha detto Meloni, riferendosi al fatto che la politica monitora se una misura funziona o no e poi decide. Io ho una visione un po’ diversa su cosa sia la politica.

La politica non incentiva le nascite aumentando i costi di tutto o non prende decisioni e fa precipitosamente retromarcia adducendo le scuse più assurde. Fare politica non significa prendere in giro i propri elettori”.

“La politica, quella vera – dice Leggieri – ci mette la faccia e si prende le sue responsabilità. Non penalizza le famiglie per nascondere i propri fallimenti e si interroga sui reali motivi per cui, nonostante il taglio dell’IVA, i prezzi siano rimasti invariati.

La ‘politica’, quella vera, e non quella a cui la destra ci ha abituato, non sembrerebbe essere nelle corde di Giorgia Meloni e del suo Esecutivo”.

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