POLITICA

Sicurezza, Meloni: ‘Non c’è un particolare livello di allerta in Italia’

'Rischio emulazione per le atrocità di Hams' ha detto la premier che dice di essere preoccupata: 'Dialogo per evitare l'escalation'

Deve far rifletere sui fatti di questi giorni che qualcuno possa emulare tale terrore”.

Lo ha detto la premer Giorgia Meloni a Maputo spiegando di essere stata “estremamente colpita dal fatto che i miliziani di Hamas volessero riprendere scene così atroci”.

“Non c’è un livello particolare di allerta in Italia, una delle primissime cose fatte nel giorno degli attacchi di Hamas è stato rafforzare la sicurezza nei luoghi sensibili per le comunità ebraiche”.

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Maputo spiegando che “i nostri servizi di sicurezza sono allertati” anche sul rischio emulazione e “alcune valutazioni si devono fare sul controllo di chi entra e arriva da fuori, in particolare dalla rotta balcanica.

E’ uno degli elementi su cui lavoriamo incessantemente, è una delle ragioni per cui oggi abbiamo ristretto questo visita”.

“Confesso di essere abbastanza preoccupata dallo scenario, bisogna evitare che il conflitto possa avere una escalation”.

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Maputo commentando la crisi in Israele e spiegando che “è una fase molto delicata in cui bisogna mantenere il più alto livello possibile di interlocuzioni con gli alleati e gli attori che possono essere coinvolti”.

“Noi stiamo in queste ore lavorando con tutti gli attori della regione, ho sentito diversi capi di Stato e governo non solo Netanyahu ma anche il primo ministro libanese, lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar, il presidente Al Sisi, il re di Giordania, stiamo cercando di scambiare informazioni e mantenere i contatti a 360 gradi per evitare un’escalation che possa portare a un conflitto regionale e quindi molto più esteso.

È una fase molto delicata”. ha sottolineato la premier parlando della crisi in Israele con i giornalisti a Maputo. “Il ministro Tajani è in Israele e sarà anche in Giordania.

È una fase in cui, sia a livello alleati, nel formato Quint e a livello bilaterale, sia di attori che possono essere coinvolti nella regione, bisogna mantenere interlocuzioni al più alto livello possibile.

Io confesso di essere abbastanza preoccupata dallo scenario generale ma anche che possa esserci un lavoro per evitare che il conflitto possa avere un’escalation che sfugga al controllo”.

ANSA

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