CULTURA E EVENTI

APT BASILICATA, UN TACCUINO DI VIAGGIO TRA I PARCHI LUCANI

Dopo Ferrandina e Pisticci verrà presentato domani nell’ambito del Matera Film festival

Fa tappa a Matera il primo ciclo di incontri per presentare il libro “Taccuino di viaggio tra i parchi lucani” di Raffaele Pentasuglia, un progetto editoriale curato da Il Sicomoro, prodotto da Apt Basilicata e sostenuto nell’ambito del programma “Ambiente Basilicata” del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.

Il volume verrà presentato domani, 7 ottobre, alle ore 18.30, al cinema Comunale “Guerrieri” nell’ambito del Matera Film Festival.

Si tratta di un volume composto da testi e disegni ad acquerello realizzati dall’artista artigiano Raffaele Pentasuglia con i quali racconta la sua esperienza diretta nelle cinque aree protette della Basilicata: il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, il Parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti; Lucane, il Parco archeologico storico naturale delle Chiese Rupestri del Materano e il Parco naturale regionale del Vulture.

Alla presentazione interverranno: Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata, Fabio Vito Lacertosa, critico e curatore d’arte, e Raffaele Pentasuglia e il chitarrista e compositore Federico Ferrandina.

“Il viaggio di Raffaele Pentasuglia nei parchi della Basilicata – afferma Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata – è tante cose.

È un racconto d’avventura: con la curiosità di un bambino e le fisique du role di un uomo dei boschi, si lancia alla ricerca di ragni letali, condivide il rifugio notturno con un roditore, ci rende partecipi delle sue paure e delle sue emozioni.

È un’inedita guida per escursionisti: tra l’attraversamento di guadi e ponti tibetani, lungo crinali a dorso di mulo o di cavallo, l’autore tratteggia dei percorsi tutti da scoprire.

È un piccolo trattato sulla ricchissima biodiversità presente nelle aree protette della Basilicata, con qualche obbligata escursione nel patrimonio archeologico, storico e artistico che prende le forme ora di un sito preistorico, ora di una chiesa rupestre, ora di un castello, ora di un’opera d’arte contemporanea.

È anche un documento sull’ecologia umana: quella che emerge, nella sua autentica verità, da un rapporto ancestrale e inscindibile tra popolazioni lucane e natura, e che si rinnova attraverso i secoli.

Infine, forse prima di ogni altra cosa, proprio per la bellezza dei tanti disegni, questo libro è una vera e propria opera d’arte”.

 

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