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Scudetto al Napoli, esplode la festa in città E’ il terzo titolo della storia del club

Pareggiando 1-1 in casa dell’Udinese il Napoli è campione d’Italia a cinque giornate dal termine

Al gol di Lovric nel primo tempo ha risposto ad inizio ripresa Victor Osimhen.

Il gol del pareggio che ha significato la matematica certezza della vittoria dello scudetto e la festa dei tifosi napoletani.

Scontri si sono verificati in campo quando alcune decine di tifosi dell’Udinese sono scesi in campo dove era in corso una pacifica invasione di campo da parte dei tifosi del Napoli. Dopo qualche scaramuccia con i supporter azzurri che si sono ritirati e l’azione delle forze dell’ordine, la situazione è tornata lentamente alla normalità.

Fuochi d’artificio, botti, fumogeni, clacson e trombette: Napoli è in delirio – il rumore è assordante – al fischio finale della partita di Udine che ha assegnato alla squadra di Spalletti il terzo scudetto della sua storia. Lo stadio Maradona, dove cinquantamila tifosi si sono riuniti per guardare il match sui maxi-schermi è letteralmente esploso. Ma alle stesse scene di giubilo si assiste ovunque in città, il cui centro è off limits alle auto e presidiato dalle forze di polizia, a cominciare dal largo Maradona, ai Quartieri Spagnoli, tempio laico del tifo azzurro. “Una giornata storica, grazie Napoli”, dice una tifosa piangendo.

“Finalmente! Gli azzurri hanno vinto uno scudetto stra-meritato per gioco, passione e mentalità. Una squadra di giovani talenti, una società sana e un pubblico di tifosi straordinari: un mix vincente che rappresenta soltanto l’inizio di un ciclo di successi. Tutta Napoli, con gioia e responsabilità, ha sostenuto i giocatori: una squadra e una città vincenti oggi e in futuro. La visione e la programmazione a lungo termine pagano, a noi il compito di continuare a tenere sempre alto il nome di Napoli”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi subito dopo aver assistito allo stadio Maradona alla vittoria matematica dello scudetto.

Una città già tutta azzurra, già pronta alla festa per lo scudetto che il Napoli conquisterebbe questa sera facendo almeno un punto a Udine. Una città che attende con oltre 50.000 tifosi che a piedi stanno raggiungendo lo stadio Maradona tutto azzurro, anche nel settore di solito riservato agli ospiti. Nell’impianto sono già funzionanti i dieci maxischermi sulla pista di atletica davanti ai diversi settori dell’impianto, completamente esaurito, che si sta già affollando.

La partita viene trasmessa anche sui due maxischermi fissi del Maradona appesi nella parte alta delle tribune laterali, mentre l’intero campo è coperto da una grande bandiera azzurra con il simbolo del club al centro e le scritte laterali ‘Napoli 4 maggio 2023’, immagine ripresa dal drone del club dall’alto per l’album dei ricordi. Le bandiere sventolano nello stadio mentre fuori gli ultras stanno già provando la festa radunandosi nelle strade intorno allo stadio, con grandi bandiere e fumogeni azzurri che hanno già invaso il quartiere; i tifosi sono in strada in tutta la città, da Piazza Plebiscito al Lungomare, dalla Sanità a via Toledo.

Tutti vestiti di azzurro i tifosi in arrivo allo stadio, tutti con le maglie di quest’anno, dagli adulti ai ragazzini con le casacche di Osimhen e Kvaratskhelia, Di Lorenzo e Zielinski, ma tanti hanno deciso di vestirsi con la maglia di Maradona. Non manca sulle spalle dei napoletani la storia di questo club negli ultimi anni, con le maglie di Hamsik e Lavezzi e Cavani, tutte tirate fuori dall’armadio per ricordare i momenti belli in cui lo scudetto si sognava nell’era De Laurentiis, che prese la società retrocessa in Serie C e in 17 anni l’ha riportata sulla vetta. Il presidente azzurro ha scelto oggi di non andare a Udine con la squadra ma di restare a Napoli, per godersi la serata con i napoletani allo stadio Maradona, in una nuova condivisione tra club e ultras che funziona.

ANSA

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