CRONACA

Migranti, record di sbarchi Interviene anche la Marina

Guardia costiera interviene, 1.300 migranti in pericolo Imbarcazioni stracariche alla deriva nello Jonio

La Guardia costiera sta intervenendo in soccorso di circa 1.300 persone su imbarcazioni che stanno cercando di raggiungere l’Italia.

Tre motovedette stanno operando, a circa 70 miglia a sud di Crotone, per prestare soccorso a un barcone con circa 500 migranti a bordo.

Altre unità della Guardia Costiera – Nave Dattilo e ulteriori 3 motovedette – stanno prestando soccorso ad altri due barconi con un totale di circa 800 migranti a bordo che si trovano, invece, a circa 100 miglia da Roccella Ionica.

I soccorsi, coordinati dalla Centrale operativa della Guardia Costiera di Roma in area di responsabilità sar italiana, risultano particolarmente complessi per il numero elevato di persone presenti a bordo delle imbarcazioni alla deriva.

Le operazioni proseguiranno nelle prossime ore anche con l’impiego di un aereo Atr 42, di Nave Corsi e di Nave Visalli della Guardia Costiera.

“La Guardia Costiera in difficoltà nell’area Sar italiana, a sud ovest della Sicilia orientale e a sud ovest del Mar Ionio, durante interventi di propria competenza, ha chiesto supporto alla Marina Militare.

È stato disposto l’immediato intervento di Nave Sirio, già presente nell’area per le proprie attivita operative, ad integrazione dei mezzi della Guardia Costiera attualmente impegnati sulla scena luogo dell’azione. La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta”. Così il ministero della Difesa.

Oltre 480 migranti sono stati soccorsi in mare da nave Diciotti, mentre stava facendo rotta verso Lampedusa per trasferire centinaia di ospiti dall’hotspot.

L’imbarcazione della Guardia costiera è successivamente arrivata all’isola delle Pelagie dove ha preso a bordo 188 persone che erano nella struttura di contrada Imbriacola, dove ci sono 2.700 profughi a fronte dei 400 posti ufficialmente disponibili.

A Lampedusa, intanto, continuano gli sbarchi. Altri 188 migranti sono arrivati con tre diverse imbarcazioni: in 38, comprese 13 donne, erano su un barchino di 7 metri approdato a Cala Galera.

Il Mediterraneo centrale è stata la rotta più attiva nei primi due mesi di quest’anno per gli arrivi irregolari di migranti, con quasi 12mila attraversamenti, il doppio rispetto a un anno fa (+116%).

Solo a febbraio, il numero di rilevamenti su questa rotta è triplicato rispetto a un anno fa, raggiungendo quota 7.000. Lo riferisce Frontex nel suo bollettino.

Più in generale gli ingressi irregolari verso l’Ue sono stati stabili, attestandosi a 28.130 nei primi due mesi dell’anno e 13.800 solo nel mese di febbraio, leggermente al di sopra dello scorso anno, spiega Frontex.

Lungo la rotta del Mediterraneo Centrale si registrano circa i due quinti degli ingressi in Ue di persone provenienti per lo più da Siria, Costa d’Avorio, Guinea, Afghanistan, Pakistan.

In flessione gli arrivi dai Balcani occidentali, grazie all’allineamento della politica dei visti della Serbia ai requisiti dell’Ue. Resta comunque la seconda rotta migratoria più attiva verso l’Unione europea, con quasi 8.400 rilevamenti (-28% rispetto a gennaio-febbraio 2022), aggiunge Frontex.

Impennata di sbarchi negli ultimi 3 giorni (fino alle 8 di stamattina): sono 3mila, cui andranno aggiunti quelli che arriveranno dopo le operazioni di soccorso della Guardia costiera in atto oggi nello Jonio.

E il totale del 2023 sale a 17.592 contro 5.976 dello stesso periodo dello scorso anno: l’aumento è del 194%. E’ quanto si evidenzia dai dati del Viminale. Ivoriani (2.383), guineani (2.334), bengalesi (1.506) e tunisini (1.286) le nazionalità più rappresentate. I minori non accompagnati sono 1.965.

Intanto una motovedetta della Guardia costiera, la Cp325, è salpata da Pozzallo per un’operazione di soccorso in mare di migranti segnalati a circa 130 miglia dal porto del Ragusano.

Potrebbe trattarsi del barcone con circa 500 persone a bordo segnalato da Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo.

Le prefetture di Ragusa, Siracusa, Catania e Messina sarebbero state preallertate per l’accoglienza. Secondo quanto si è appreso in circa 150 potrebbero sbarcare a Pozzallo in serata

.”Alarm Phone è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area SAR italiana.

Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi!”. Lo scrive sui Twitter Alarm Phone.

A bordo del motopeschereccio c’è una “situazione di grave pericolo” dice il capomissione di Mediterranea Saving Humans:  “Tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione e lo stesso ha fatto un elicottero della Us Navy”.

Mediterranea chiede che venga lanciata subito un’operazione di soccorso. “Non c’è un minuto da perdere. Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore.

E a scanso di equivoci, questa è una situazione di distress, non è un’operazione di polizia che serve, si tratta di un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto, ci sono decine di donne e bambini e da bordo segnalano che stanno già imbarcando acqua”. Per questo, “chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un evento Sar”.

A CUTRO IL MARE RESTITUISCE UN ALTRO CORPO
È stato trovato il corpo di un altro minore vittima del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio a Steccato di Cutro. Si tratta di un bambino di circa sei anni che giaceva sulla battigia, dove era stato portato dal mare. A trovare il corpo sono stati alcuni cittadini, che hanno avvertito la Guardia costiera. È la 73ma vittima accertata del naufragio, la 29ma minorenne e la ventesima nella fascia d’età compresa tra 0 e 12 anni.

IL NAUFRAGIO A LAMPEDUSA
Si è rischiata, ancora una volta, la tragedia al largo delle coste di Lampedusa: un barchino con 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato nella tarda serata di ieri in acque Sar italiane. A prestare i primi soccorsi è stato l’equipaggio di un peschereccio tunisino.

Quando i militari della Guardia costiera hanno raccolto l’Sos e recuperato i naufraghi, il barchino era già affondato. Diversi migranti, originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, sono stati portati al poliambulatorio perché in forte ipotermia. I superstiti hanno riferito che non ci sono dispersi e che erano partiti da Sfax, in Tunisia, mercoledì scorso.

“Non è stata una tragedia annunciata, ma una tragedia denunciata. Credo che sia ipocrita dire non è stato possibile dare una risposta…. No, non abbiamo saputo o voluto anticipare.

Nella Chiesa, a cominciare da papa Francesco, in tanti lo hanno sottolineato mille volte: non c’è nessuna sorpresa in queste vicende, sono cose previste e molto politiche.

Oltre che tristissime”. Così il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale e stretto collaboratore di papa Francesco, risponde in un’intervista a Vatican News sul tragico naufragio di migranti a Cutro, nel Crotonese.

ANSA

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