POLITICA

‘Lavoriamo sui crediti’ Pichetto rassicura le imprese a rischio per i bonus

Per il ministro, "la grande questione è data dai crediti incagliati". "Il problema è che le imprese hanno in pancia più di 15 miliardi di credito verso lo Stato e non riescono a incassare"

Per quanto riguarda il Superbonus “la grande questione è data dai crediti incagliati.

Il problema è che le imprese hanno in pancia più di 15 miliardi di credito verso lo Stato e non riescono a incassare.

Un credito che potrebbe determinare il fallimento di queste imprese”. È quanto ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corsi dell’incontro ‘Il mercato alla prova dei fatti: crisi energetica superata?’ in corso a Illumia a Bologna. “Siamo pronti come governo a chiedere una valutazione”, ha garantito Pichetto Fratin.

“Senza il superbonus o eventuali aumenti di contributi, possiamo dire anche addio alla ricostruzione post terremoto del Centro Italia”: a dirlo all’ANSA sono i sindaci di alcuni dei borghi marchigiani più distrutti, come Arquata del Tronto, Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Muccia.

“Il superbonus è nato male e rischia di finire peggio, doveva essere messo a disposizione solo per completare la ricostruzione dei territori terremotati, poi se le finanze lo avessero consentito poteva essere allargato al resto del Paese” – dice Gian Luigi Spiganti di Visso – Di certo per noi oggi è essenziale de vogliamo recuperare le nostre comunità”.

“Le decisioni del governo sul superbonus non sono solo molto gravi perché colpiscono famiglie, imprese e lavoro (che hanno rispettato regole e un patto con lo Stato) ma rappresentano anche un pesantissimo colpo per le popolazioni delle aree colpite dal sisma dell’Italia centrale”: è quanto sottolineano quattro parlamentari del Pd, i senatori Walter Verini, Alberto Losacco, Michele Fina e la senatrice Cecilia D’Elia.

“A grave rischio blocco – osservano, in una dichiarazione congiunta – sono parti importanti del piano di ricostruzione a seguito degli abbattimenti degli edifici che sono in corso anche in virtù degli incentivi programmati”.

Il superbonus e lo sconto in fattura “così come regolamentati in precedenza, hanno drogato il mercato generando una lievitazione dei prezzi di beni e servizi tale da mettere in crisi il sistema della spesa pubblica.

Queste agevolazioni fuori controllo sono costate 2000 euro a ogni cittadino italiano”. Così in una nota il presidente dell’associazione di imprese Cifa Italia, Andrea Cafà che sottolinea di condividere al decisione del governo Meloni e chiede ” un provvedimento immediato per sbloccare i crediti incagliati che ammontano a circa 15 miliardi”.

Quella del superbonus “è stata una manovra scriteriata, per cui, è giusto abbiano posto un limite altrimenti rischiava di essere un problema per il paese, non per un comparto solo”.

Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, interpellato sul decreto che modifica il superbonus del 110% per le ristrutturazioni edilizie, a margine della sua visita al Micam, prima uscita pubblica dopo la sua rielezione a Governatore.

“Che il Superbonus fosse qualcosa di molto oneroso per la finanza pubblica è chiaro a tutti, credo che però si debba intervenire con attenzione e con grande sensibilità nei confronti di chi oggi è esposto, evitando di mandare in cortocircuito un sistema di cui il Paese ha bisogno”.

Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti a margine del convegno organizzato da Regione Liguria.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio