CRONACA

E ora l’Oms lancia l’allarme polio Non solo in Africa, nell’ultimo anno virus a New York e Londra

Ci sono segnali di miglioramento, ma la guerra contro la poliomielite nel mondo non è ancora vinta e, anzi, si aprono fronti nuovi.

Per esempio la possibilità che il virus responsabile della malattia riesca a farsi largo nei Paesi ad alto reddito, come nei mesi scorsi è avvenuto in Israele, Regno Unito, Stati Uniti, Canada.

È una delle ragioni per cui il Comitato deputato alle emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di confermare il virus della poliomielite quale Emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC), uno status che si protrae ininterrottamente dal 2014.

Il contrasto alla polio nell’ultimo anno ha seguito due trend divergenti.

Da un lato sembra raggiungibile l’obiettivo di eradicare il poliovirus selvaggio. Dopo che nel 2015 e nel 2019 sono stati eradicati i ceppi di tipo 2 e 3, al momento resta solo la variante di tipo 1 ancora in circolazione. I due unici Paesi in cui è endemica sono Afghanistan e Pakistan, dove nello scorso anno sono stati registrati rispettivamente 22 e 20 infezioni.

“La trasmissione nei due Paesi endemici è ora molto bassa e limitata geograficamente”, illustra l’Oms. Il virus selvaggio nell’ultimo anno è stato rilevato anche in Mozambico (4 episodi); si trattava tuttavia di casi importati dal Pakistan. Per questo, “i prossimi sei mesi saranno un’opportunità fondamentale per interrompere definitivamente la trasmissione endemica”, prosegue l’Oms.

Diverso il caso delle forme di virus derivate da vaccino, la cui diffusione è legata a basse coperture vaccinali. “Nonostante il continuo calo del numero di casi di poliovirus di derivazione vaccinale di tipo 2 e del numero di lignaggi circolanti, il rischio di diffusione internazionale rimane elevato”, sentenzia l’Oms.

Particolarmente preoccupante è la situazione in Africa: è documentata un’elevata trasmissione nella Repubblica Democratica del Congo; da qui il virus si diffonde nei Paesi vicini. “Gran parte del rischio di epidemie di poliovirus derivato da vaccino può essere collegato a una combinazione di inaccessibilità, insicurezza, un’elevata concentrazione di bambini a dose zero e lo sfollamento della popolazione”, aggiunge l’Oms.

Inoltre, nell’ultimo anno è emerso un nuovo fenomeno: la capacità del virus di raggiungere Paesi ad altro reddito, dove può incontrare sacche suscettibili nella popolazione: questo fenomeno è stato osservato a Gerusalemme, Londra, New York, Montreal e “sottolinea l’importanza di una sorveglianza, anche di tipo ambientale, attenta della poliomielite”, conclude l’Oms.

ANSA

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