CRONACA

Pellet, prezzi più che raddoppiati rispetto all’anno scorso

Un sacco da 15kg è passato dai circa 5 euro dello scorso anno ai 12 euro in media di ottobre, con punte di oltre 25 euro al sacco.

È quanto emerso dall’indagine prezzi che abbiamo svolto in questi giorni in 65 punti vendita di diverse province italiane.

Occhio ad alcune offerte online: se il prezzo è rimasto quello dello scorso anno, meglio diffidare. Ecco nel dettaglio quanto è aumentato il pellet e perché.

L’aumento, che tocca punte del 300%, è dovuto ai costi di energia per produrre il pellet (essiccato, triturato e compattato da legna vergine) e agli altissimi costi di distribuzione.

Il costo del sacco da 15 kg di pellet è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, passando da una media di 5 euro a 12 euro: ovvero +140%.

Calcolatrice alla mano, per riscaldare un appartamento da 100 metri quadrati, una famiglia spenderà oltre 1.300 euro nel 2022-2023, ovvero il doppio, rispetto all’anno precedente. Inoltre, i rivenditori segnalano che per la prossima stagione ci sarà una disponibilità inferiore del 25-30%.

E in questi giorni stiamo assistendo a un’ulteriore salita: alcuni sacchetti da 15 kg vengono venduti a oltre 25 euro.

A inizio Ottobre, un’indagine prezzi presso 65 punti vendita, nelle province di Padova, Monza e Brianza, Bolzano, Reggio Calabria e Cagliari. Ciò che è emerso in modo evidente, come si può vedere nella tabella, è che il prezzo medio per un sacco di 15kg continua ad aumentare e si attesta, attualmente, sui 12 euro. Nel 2019 il prezzo medio era di 4,50 euro.

Ci sono diverse ragioni per le quali il prezzo del pellet è alle stelle e ha subito un rincaro così rapido e così importante. Naturalmente, non si può prescindere dalla crisi energetica causata dal persistere del conflitto tra Russa e Ucraina, principale fattore che ha provocato la brusca impennata.

Per l’approvvigionamento, l’Italia è dipendente da altri paesi da cui importa il pellet che però deriva da scarti di lavorazione del legno provenienti dalla Russia, dall’Ucraina e dalla Bielorussia.

Inoltre, con l’aumento in tutto il mondo dei prezzi del gas naturale, in Italia anche il mercato del pellet ne sta risentendo: per risparmiare sui costi del gas, infatti, molti italiani hanno preso la decisione di investire in una stufa a pellet per provvedere al riscaldamento della propria casa.

Ma questo ha fatto aumentare in maniera esponenziale la richiesta del pellet, il combustibile delle stufe. Molti produttori quindi, per poter accogliere un aumento di tale portata della domanda, stanno privilegiando il mercato interno facendo lievitare i costi.

Infine, tutti i prodotti di consumo sono in aumento a causa dei costi del trasporto. Con il prezzo esagerato dei carburanti, anche il prezzo finale dei prodotti ha una tendenza sempre maggiore al rialzo.

Nonostante i rincari, scegliere di riscaldare le proprie case con una stufa a pellet rimane comunque una scelta economica oltre che amica dell’ambiente: la produzione di emissioni di anidride carbonica è decisamente inferiore rispetto all’utilizzo di GPL o di gas naturale.

Il valore ecologico è effettivo, non solo per la riduzione delle emissioni di CO2 e di polveri sottili, ma anche perché il pellet, soprattutto quello di buona qualità, non avendo additivi chimici o sintetici ed essendo 100% naturale, può essere smaltito in giardino, disseminando le ceneri e utilizzandole come fertilizzante naturale.

Il consiglio che possiamo dare, vista la stagione in arrivo, è quello di continuare ad acquistare pellet certificato e di non improvvisare sostituzioni con altri combustibili non compatibili con gli apparecchi a pellet: il rischio è quello di rovinare l’apparecchio, aumentare le emissioni e le ceneri, nonché compromettere la propria sicurezza.

Attenzione anche a dove si acquista: in questo periodo si stanno diffondendo sospette inserzioni online. Come accorgersene?

Se il prezzo è simile a quello dello scorso anno diffidate, è possibile si tratti di prodotti importati illegalmente, diversi rispetto a quanto dichiarato e, insomma, di vere e proprie truffe in cui si rischia che il prodotto non arrivi.

Meglio affidarsi alla distribuzione specializzata, anche se quest’anno la possibilità di stoccaggio e di scelta sarà sicuramente minore. Per il futuro, è sempre meglio acquistare in fase prestagionale, tra Maggio e Agosto, in cui i prezzi sono più bassi.

Fonte: www.altroconsumo.it

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