CRONACA

Fughe di gas, danni “senza precedenti” a tre linee del Nord Stream

Avvistate dall'esercito danese perdite nel mar Baltico, Mosca è accusata di sabotaggio. La premier danese Frederiksen: 'I danni sono stati causati da atti deliberati'

Fughe di gas stanno interessando i gasdotti Nordstream 1 e 2: lo fa sapere il governo danese annunciando i aver elevato il suo livello di allerta sulle infrastrutture energetiche.

Il gasdotto Nord stream ha registrato danni “senza precedenti” a tre linee del gasdotto ed “è impossibile in questo momento stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino” dell’infrastruttura.

E’ quanto comunica in una nota il Nord Stream, secondo quanto riferisce Bloomberg. Ieri il Nord Stream aveva riferito di un calo di pressione su due sue linee, con le autorità svedesi e danesi che avevano identificato perdite di gas nel Mar Baltico, in prossimità della rotta del Nord Stream. Le perdite di gas dai gasdotti Nord Stream dovrebbero durare “almeno una settimana”  ha affermato il governo danese. Per la premier Mette Frederiksen i danni sono stati causati di “atti deliberati”

‘Senza precedenti’
I danni avvenuti contemporaneamente su tre linee offshore di Nord Stream in un solo giorno “sono senza precedenti”. Lo afferma l’operatore della rete Nord Stream ag, secondo quanto riporta Ria Novosti. L’azienda ha inoltre dichiarato l’impossibilità di stimare quando sarà ripristinata la capacità operativa del sistema di reti del gas.

Usa, prime indicazioni su Nord Stream indicano un attacco

“Le fughe di gas dal Nord Stream sono sotto indagine, i primi report indicano che siano state causate da un attacco ma sono solo le prime notizie”. Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in una conferenza stampa a Washington con il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar. “Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare per mettere fine alla dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia”, ha sottolineato il segretario di Stato Usa.

Il prezzo del gas

Il prezzo del gas allunga nel finale dopo una seduta in cui è ripartito per i danni al Nord Stream e i dubbi sulle origini. A meno di mezz’ora dal termine delle contrattazioni il contratto Ttf ad Amsterdam è balzato sopra i 200 euro toccando i 207 euro al megawattora (+19%) .

Gas ribolle in mare
Il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 sta ribollendo in superficie nel mar Baltico, agitando aree di mare che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro. Lo riferisce l’esercito danese in un comunicato che ha diffuso delle immagini.

Esplosioni sottomarine
Le stazioni di misurazione sismologica sia in Svezia che in Danimarca hanno registrato lunedì forti esplosioni sottomarine nella stessa area delle perdite di gas. Lo ha riferito l’emittente nazionale svedese Svt. “Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni”, ha affermato Björn Lund, docente di sismologia presso la Swedish National Seismic Network. La prima esplosione è stata registrata alle 02.03 della notte di lunedì e la seconda alle 19.04 di lunedì sera. Gli avvisi sulle fughe di gas sono arrivati dall’amministrazione marittima rispettivamente alle 13.52 e alle 20.41 di lunedì.

Nato, stiamo esaminando cause fuga gas Nord Stream
“La Nato sta monitorando attentamente la situazione nel Mar Baltico. Gli alleati stanno esaminando le circostanze delle fughe di gas e scambiando informazioni, anche con Finlandia e Svezia”. Lo fa sapere un funzionario dell’Alleanza Atlantica sentito dall’ANSA in riferimento alle perdite di gas dal gasdotto Nord Stream.

Le accuse di Kiev
“La ‘fuga di gas’ dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno”. Lo scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky. “La migliore risposta e investimento per la sicurezza” è fornire “carri armati all’Ucraina. Soprattutto quelli tedeschi…”, aggiunge.

Italia e 12 Paesi a Ue, price cap a tutto import di gas
“Il price cap, chiesto sin dall’inizio da un numero sempre crescente di Stati Ue, è l’unica misura che aiuterà ogni Paese a mitigare la pressione inflazionistica, gestire le aspettative, fornire un quadro in caso di potenziali interruzioni dell’approvvigionamento e limitare gli extraprofitti del settore”. Si legge in una lettera firmata dall’Italia, insieme ad altri 12 Paesi (Spagna, Polonia, Grecia, Belgio, Malta, Lituania, Lettonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Romania), e indirizzata a Bruxelles. “Il tetto dovrebbe essere applicato a tutte le transazioni” e “non limitato all’import da giurisdizioni specifiche”.

‘Nessun impatto sulla sicurezza’
“La Commissione è stata informata di tre fughe di gas, due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2”. Lo spiega Tim McPhie, portavoce dell’esecutivo, spiegando che l’Ue sta monitorando la situazione e sottolineando che “non c’è alcun impatto sulla sicurezza”: Sulla possibilità di un sabotaggio ai due condotti il portavoce della Commissione ha affermato che “è prematuro speculare” sulle cause delle fughe di gas.

Stoccaggi dell’Italia sfiorano il 90%
Gli stoccaggi italiani di gas sfiorano la soglia del 90%. La piattaforma europea che certifica il dato segna stamattina 173,36 TWh come quantità di gas iniettata, pari al 89,62% della capacità complessiva. In Europa sono stati immagazzinati 976,95 TWh con un indice medio di riempimento dell’87,73%.

Ipotesi attacco sottomarino
È molto difficile che la perdita di pressione dei gasdotti Nord Stream sia frutto di un caso, e una operazione di sabotaggio, la pista ritenuta più plausibile dagli esperti, potrebbe essere stata commessa soltanto da un attore statale, per mano di sommozzatori della marina o con un sommergibile. È quello che scrive Tagesspiegel, a proposito dei danni subiti dalle condutture.

La marina danese e gli specialisti della sicurezza tedesca stanno cercando di chiarire quale sia stata la causa del calo di pressione nei due gasdotti. “La nostra fantasia non riesce a trovare uno scenario diverso dall’ipotesi di un attacco mirato”, ha detto una fonte citata dal Tagesspiegel.

“Tutto fa pensare che non sia stato un caso”. Secondo il giornale si dibatte su due ipotesi principali al momento: all’origine dell’agguato potrebbe esserci l’Ucraina o qualche suo alleato; oppure potrebbe essersi trattato di un’operazione russa sotto falsa bandiera, per alimentare maggiore insicurezza e far salire i prezzi del gas ulteriormente.

La reazione del Cremlino
Il Cremlino definisce la diminuzione della pressione sulle linee del gasdotto Nord Stream “una situazione senza precedenti che richiede un’indagine urgente”.

Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riferisce la Tass. Il Cremlino non esclude che “la distruzione delle linee del gasdotto Nord Stream possa essere il risultato di un sabotaggio” afferma Peskov aggiungendo che “l’emergenza sulle linee del Nord Stream è un problema che riguarda la sicurezza energetica dell’intero continente”.

ANSA

 

 

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