MUSICA

Piotta, la versione rap di “Lella” per la giornata mondiale UNESCO del patrimonio audiovisivo in radio dal 27 ottobre

A cinquant’anni dalla prima pubblicazione datata 1971, il musicista romano Piotta pubblica la sua versione rap di “Lella”, canzone simbolo firmata da Edoardo De Angelis e divenuta negli anni un classico del cantautorato italiano e in particolare della tradizione romanesca.
Per la data di pubblicazione del singolo disponibile in tutti gli store digitali da mercoledì 27 ottobre con il titolo “Lella…e poi”, è stata scelta proprio la ricorrenza della Giornata Mondiale UNESCO per il patrimonio audiovisivo, ideata come occasione per promuovere la consapevolezza dell’importanza di immagini e suoni per la memoria collettiva.
“Lella”, nata dalla collaborazione tra Edoardo De Angelis e Stelio Gicca Palli, è impressa a pieno titolo nella memoria audiovisiva di ogni romano, e non solo.
È un brano che si canta sin da piccoli, senza però coglierne appieno il senso. Crescendo poi, se ne comprendono invece tutte le sfumature, a partire da quella drammatica, focus dell’angosciante storytelling della canzone.
Il testo dal sapore pasoliniano narra la storia di un uomo che racconta ad un amico di quando, quattro anni prima, ha ucciso la sua amante, Lella, che voleva lasciarlo proprio l’ultimo giorno dell’anno.
La canzone viene portata al successo televisivo da tante voci simbolo della Capitale come Lando Fiorini o I Vianella, e in questa versione più moderna, Lella abbraccia le sonorità urban, dipinte da un altro artista iconico della Capitale quale Tommaso Zanello in arte Piotta.
Il suo amore per Roma e la sua capacità di raccontare i chiaroscuri umani e sociali che attraversano la storia della città restituiscono a Lella un respiro contemporaneo senza intaccare la naturale poesia dell’originale.
Bersaglio colpito nel centro! Ho molto apprezzato il flusso di nuova vita che Tommaso ha saputo dare alla nostra Lella con il suo prezioso intervento, -commenta Edoardo De Angelis-.
Da cantautore “classico”, quale mi considero, trovo molto ispirato il contributo del suo nuovo testo. Una visione letteraria di un rapper di grande classe.
E così due scuole, due ispirazioni, due tecniche musicali diverse si uniscono in un unico progetto. Mi auguro di trovare in futuro nuove personali forme di collaborazione con questo artista che oggi sento vicino!”.
La produzione è curata dallo stesso Piotta, insieme al pianista Francesco Santalucia, con il quale ha composto anche la colonna sonora originale dell’ultima stagione di Suburra – La Serie distribuita da Netflix in oltre 190 paesi nel mondo.
Sotto questa pioggia inverno
che me porta indietro,
sopra sto tereno mollo,
sabbia gonfia de veleno,
scrivo un ultimo epitaffio
in cielo come arcobaleno:
pensavo che era amore ma non era vero!
50 anni fa ero un pischello
e mò sò vecchio e stanco,
Dio se mì’ascorti aprime che sargo!
Te pago er conto, manname all’inferno,
brucerò nel fuoco eterno
ma senza un rimpianto,
senza un rimpianto.
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