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Logistica, digitale e territorio nel settore agroalimentare: le Langhe

Filippo Moreschi, avvocato e Responsabile Osservatorio AIDR “Digital Agrifood”

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedica particolare  attenzione e significative risorse allo sviluppo della logistica per  il settore agroalimentare.

È dei primi giorni di maggio l’avvio dell’iniziativa “Ecolog”, un  progetto di logistica green del settore vitivinicolo lanciato  dall’Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo, dal Consorzio di  tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e da Coldiretti.

Si tratta di territori di grande tradizione vitivinicola, noti in  tutto il mondo e che, inseriti nel 2014 nella lista dei “Patrimoni  dell’Umanità” UNESCO, hanno visto negli ultimi anni, almeno in quelli  pre-pandemici, l’incremento esponenziale del turismo e dell’enoturismo.

Sono territori posti di fronte all’esigenza di mantenere un trend di  sviluppo sostenibile, che coniughi l’accoglienza di un numero sempre  maggiore di turisti con il rispetto per l’ambiente ed il paesaggio.

Questo equilibrio passa anche dal contenimento del traffico stradale  locale e dal miglioramento dei trasporti e della logistica. Ciò  permetterebbe una migliore e più sicura fruizione ai turisti – in  macchina, in bicicletta – delle strade del territorio.

Anche per dare risposta a queste problematiche, il progetto Ecolog ha  come scopo la riduzione del 33% del traffico di mezzi pesanti sulle  colline di Langa, l’incentivazione dell’ecoturismo e la riduzione del  50% delle emissioni giornaliere di CO2 nell’atmosfera.

Il progetto parte dalla creazione di una piattaforma digitale con cui  viene creato un “hub virtuale” che raccoglie gli ordini inseriti dalle  cantine aderenti, attraverso il quale le stesse organizzano il ritiro  della merce. L’hub virtuale permette alle aziende di trasporto di  coordinare il ritiro del vino presso i produttori in modo da viaggiare  sempre a pieno carico.

Il trasporto viene svolto attraverso mezzi di  piccole dimensioni a bassa emissione, con veicoli Euro VI, alimentati  a metano CNG o a gas naturale liquefatto LNG. Il protocollo al quale  le aziende di trasporto dovranno aderire, prevede, in via  preferenziale, l’utilizzo di veicoli ibridi o full electric.

I prodotti provenienti dalle cantine vengono infine in questo modo  dislocati in un “hub fisico” da cui partono per i vari mercati di  destinazione.

La piattaforma digitale integrata all’ “hub virtuale” non è solo  funzionale al miglioramento della logistica ma costituisce anche il  supporto per l’attività di e-commerce B2B e B2C, svolgendo, da un  lato, un’attività centralizzata di gestione integrata degli ordini  delle singole aziende aderenti al progetto, e dall’altro fornire i  servizi fiscali per il commercio intra ed extracomunitario.

L’hub fisico invece avrà una localizzazione strategica presso  autostrade o arterie principali e sarà dotato di spazi adibiti al  magazzinaggio a temperatura controllata per il monitoraggio costante  dei livelli di umidità e di esposizione luminosa.

Il progetto si inserisce in un contesto – quello delle Langhe – che,  come noto, è area facente parte dei patrimoni dell’Umanità Unesco e  che ormai da molti anni si colloca all’avanguardia della tutela  paesaggistica ed ambientale, con numerose iniziative, private e  pubbliche.

A livello privato si pensi al disciplinare Vino Libero, iniziativa di  alcune importanti realtà vitivinicole come Fontanafredda, volto alla  sostenibilità di campo e di cantina.

A livello pubblico, il Piano paesaggistico Regione Piemonte, adottato  nel 2017, concorre con il Piano di gestione ambientale del sito Unesco  alla tutela ed alla valorizzazione del territorio. Tra l’altro, sin  dal 2015 – a un anno dall’inserzione dei paesaggi vitivinicoli delle  Langhe-Roero e del Monferrato tra i “Patrimoni dell’Umanità” – la

Regione ha varato le linee guida finalizzate a supportare i comuni  interessati nella revisione dei propri piani regolatori e dei  regolamenti edilizi.

Tale documento tiene molto in rilievo il tema della riqualificazione e  della valorizzazione degli assi viari di accesso ai luoghi e  sottolinea la ricerca della panoramicità e della miglior fruizione per  i turisti e per i cicloturisti dei paesaggi Unesco.

Da questa attenzione marcata per la valorizzazione del territorio  nasce l’esigenza di una logistica rinnovata e sostenibile.

E i territori Unesco si confermano paradigma, modello e stimolo per  tutte le altre realtà locali, rurali e non solo.

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