CULTURA E EVENTI

Premio giornalistico Alessandra Bisceglia presenta il convegno con modalità a distanza “Quando le Fake news fanno più male”

Le fake news fanno male ma in un caso ancora di più, quando riguardano la disabilità, l’emarginazione, la malattia.

È questo il tema del convegno ECM (Educazione Continua in Medicina) e valido per l’aggiornamento professionale dei giornalisti, che si svolgeràil 28 ottobre con modalità a distanza. Titolo completo: “Quando le Fake news fanno più male: etica e parole giuste per l’inclusione sociale”.

Il convegno è promosso dal Premio giornalistico Alessandra Bisceglia, per la comunicazione sociale.

Fra i relatori Paolo Ruffini, prefetto per il dicastero vaticano per la Comunicazione, Paola Spadari, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Fabio Zavattaro, direttore scientifico del master di giornalismo della Lumsa, Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, Antonio Morelli, capo ufficio stampa di Farmindustria, Mirella Taranto, capo ufficio stampa dell’Istituto superiore di sanità.

Fra i temi che saranno trattati, emergenza Covid e informazione di qualità, la gestione delle fonti, giornalismo possibile costruttore di pace, la corretta informazione sui farmaci, l’informazione sulle malattie rare.

Ad aprire i lavori saranno, fra gli altri, il rettore della Università Lumsa, Francesco Bonini e il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna. Coordinatore Andrea Garibaldi.

Il convegno si svolgerà dalle 15 alle 18. A seguire, nella Sala Perin del Vaga dell’Istituto Sturzo, a Roma, la cerimonia conclusiva del premio Alessandra Bisceglia, riservato ad articoli, pezzi sul web e servizi radio e tv sulle malattie rare e l’integrazione sociale riservato a giornalisti sotto i 35 anni.

Fra i premiati di quest’anno, IV edizione, la storia di due gemelli non vedenti e dei loro straordinari genitori e quella di Armida e Melania: una sessantenne che ha trascorso la vita nell’orrore delle strutture psichiatriche affidata a una coetanea che le ha realizzato il sogno di avere una famiglia.

Poi, la ricostruzione di un treno in una stanza, terapia per i malati di Alzheimer, le vicende dei bimbi di madri alcooldipendenti, la vicenda di Erica e la sindrome del pesce marcio, l’inchiesta sui farmaci orfani, i medicinali destinati a curare le malattie rare, costretti fra gli interessi delle multinazionali e le omissioni dei governi.

Menzioni speciali per l’impegno di un anno sui temi del Premio andranno alla trasmissione di Rai 2 “O anche no”, alla testata online Superando e al Fatto Quotidiano.

Fra gli altri, il premio ha il patrocinio di Rai per il sociale. Il convegno e la premiazione si svolgeranno alla presenza dei relatori e dei premiati e saranno ripresi in diretta e fruibili online. Coordinatore della premiazione Roberto Natale.

Il premio è dedicato ai giovani giornalisti che pensano al loro mestiere come a un mezzo per far emergere storie coraggiose e positive e per migliorare la consapevolezza di piccole e grandi comunità.

Giornalisti già attivi professionalmente, giornalisti che stanno muovendo i primi passi, aspiranti giornalisti che frequentano le scuole riconosciute dall’Ordine.

Il Premio Alessandra Bisceglia è stato costruito sulla personalità di Alessandra, che aveva una malattia rara e che non ha mai considerato la sua malattia un ostacolo per le sue passioni.

Alessandra ha sempre impostato la sua attività nel giornalismo in chiave di denuncia, di condivisione, di proposta.

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