CULTURA E EVENTI

“Quell’ultimo sguardo” La tappa del tour di presentazione del libro a firma del giornalista lucano Mario Lamboglia ci porta a Noepoli (Pz).

Il testo ricostruisce l’efferato omicidio dei giovanissimi carabinieri Claudio Pezzuto e Fortunato Arena avvenuto a Pontecagnano Faiano all’alba del 12 febbraio 1992, Medaglie d’Oro al Valore Militare.   

“Il loro ricordo non è solo doverosa e commossa memoria: è in sé dolore e rinascita, sofferenza ma anche guida, volontà, fede”. 

Fortemente voluto dalla moglie di Claudio Pezzuto, Tania Pisani – a corollario del suo incessante impegno per promuovere un instancabile messaggio di conoscenza della legalità e lotta alla criminalità – il testo redatto dal giornalista lucano Mario Lamboglia ripercorre gli ultimi istanti di vita del giovanissimo carabiniere, ma anche le vicende giudiziarie che hanno portato alla condanna all’ergastolo dei suoi assassini.

Un libro intenso e intriso di dolore e solitudine, tutti appartenenti ad una donna rimasta vedova in giovanissima età, con un figlio da crescere, Alessio, ma dal quale viene fuori la forza dirompente di una storia sempre attuale e moderna.

La cronaca, precisa e puntuale, dell’agguato e delle vicende giudiziarie che hanno portato alla condanna dei colpevoli, si intreccia, nel libro, con aneddoti di vita familiare.

“Finchè avrò voce, racconterò la storia del mio Claudio, perché lui credeva in quello che faceva ed è morto perchè con grande scrupolo affrontava ogni aspetto del suo lavoro- dice Tania Pisani Pezzuto –  E’ un esempio che ho il dovere di portare ai giovani e alle comunità, perché riflettano, perchè decidano da che parte stare. Solo in questo modo la morte di mio marito non sarà stata vana”.

L’impegno sociale della vedova Pezzuto e di suo figlio Alessio, dunque, è stato accolto con grande entusiasmo dal Sindaco Antonio Francesco Calabrese che ha fortemente voluto l’evento e dalla Presidente della Proloco di Noepoli Cristina Libonati, che ha unitamente all’amministrazione comunale curato l’organizzazione dell’evento.

Sotteso a tutto il racconto un messaggio di speranza da consegnare alle generazioni che seguono, di fiducia nelle istituzioni e di tenacia nella lotta alle illegalità.

Il loro ricordo non è solo doverosa e commossa memoria: è in sé dolore e rinascita, sofferenza ma anche guida, volontà, fede“, scrive nella prefazione il Generale C.A. Leonardo Gallitelli, già Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Intervenuti all’incontro, martedì  27 agosto 2019, alle ore 18,00 presso la Sala Consiliare del Comune di Noepoli (Pz) 

Il sindaco Antonio Francesco Calabrese, per i saluti, seguiti dall’ intervento del Brigadiere Nicola Latronico, vittima del dovere vivente, la signora Tania Pisani, Il Generale di Brigata Rosario Castello, Comandante della Legione Carabinieri Basilicata, Moderato dall’ Architetto Francesca Fasanino.

In collaborazione con il Comune di Noepoli; La Proloco di Noepoli

Il ricavato delle vendite viene interamente devoluto in beneficenza.

La vedova Pezzuto, infatti, devolve una quota del ricavato alla Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri, nonché ad altre associazioni benefiche di sostegno all’infanzia.

 

SINOSSI LIBRO QUELL’ULTIMO SGUARDO.

Claudio Pezzuto. Nato a Surbo in provincia di Lecce il 7 luglio 1963, il 28 maggio 1982 venne arruolato nell’Arma dei Carabinieri ed ammesso a frequentare il corso di istruzione presso la Scuola Carabinieri di Chieti.

Al termine del ciclo formativo fu destinato in data 24 agosto 1982 al Comando della Stazione di Taranto nord dove prestò servizio fino al 9 luglio 1983, fu trasferito alla Legione di Salerno; prestò servizio presso il Comando della Stazione di Irsina fino al 21 aprile del 1985 data in cui fu destinato al Nucleo Operativo aliquota radiomobile dell’Arma di Chiaromonte dove permanette fino al 27 ottobre 1985 quando fu assegnato al Nucleo Comando dell’omonima Tenenza.

Il 28 ottobre 1986 fu trasferito al Nucelo Operativo Aliquota Radiomobile della Compagnia di Senise permanendo fino al 22 giugno 1987, venne trasferito quindi alla Stazione di Sanseverino Lucano ed infine in data 18 novembre 1987 alla Stazione di Pontecagnano. Fu proprio mentre era alle dipendenze di tale comando che compì l’atto di valore per il quale venne insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

L’encomio. “Durante il controllo del conducente di un’autovettura in pieno centro abitato, investito da fulminea azione di fuoco da parte di un malvivente nascosto nell’abitacolo, benchè ferito ad un braccio e impossibilitato a far uso dell’arma, incurante del grave rischio personale cui si esponeva, con mirabile generosità – prima di accasciarsi al suolo colpito a morte – si adoperava per far allontanare gli astanti e sottrarli al contemporaneo fuoco di altro complice.

I malviventi, identificati in due pericolosi latitanti affiliati a spietata associazione criminale, venivano poi catturati e condannati all’ergastolo. Chiaro esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinti fino al supremo sacrificio”. Faiano di Pontecagnano (Salerno). 12 febbraio 1992 D.P.R. 20 maggio 1993.

 

Pulsante per tornare all'inizio