CULTURA E EVENTI

Matera 2019, il terzo fuoco di Trenodia fra Tricarico e Matera

Dal 27 al 29 agosto la Basilicata ospita il “terzo fuoco” di Trenodia, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 co-prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 & Sponzfest Sottaterra 2019.

Un corteo come forma d’arte itinerante fra Calabria, Basilicata e Campania ideato da Mariangela e Vinicio Capossela per lavorare collettivamente sul pianto per tutto ciò che è in pericolo di vita nel nostro mondo.

Dopo le tappe della Calabria Ionica e dell’Alta Irpinia, Trenodia arriva il 27 agosto a Tricarico, comune della provincia di Matera che ha dato i natali a Rocco Scotellaro e Antonio Infantino.

Nella mattinata, ore 9:00/12:00, si comincia con Trenodia sulla terra, un cammino a piedi a cura di Maurillo Langerano.

Nel pomeriggio, ore 17:30, sarà la volta di Trenodia sul selciato, il Corteo di Prefiche con Sergio Scarlatella, Riccardo Manfredi e Andrea Tartaglia e lamentazioni musicali con Canteuterpe e Cupa Cupa.

A ciò si uniranno le stazioni di Orazione civile con Pietro Laureano e Vinicio Capossela. La serata si chiuderà con il Banchetto funebre in collaborazione con Pro Loco di Tricarico.  A seguire, performance di Cubba cubba trance.

Il 28 e 29 agosto Trenodia si sposta a Matera, con i laboratori presso la Fabbrica del Carro (ore 17:30) dedicati ai cittadini che saranno protagonisti di Trenodia sul selciato il 29 agosto, il corteo di Prefiche con Sergio Scarlatella, Riccardo Manfredi e Andrea Tartaglia, lamentazioni vocali con Canteuterpe e Cupa Cupa e stazioni di Orazioni civili.

Il corteo, ad accesso libero, prenderà il via il 29 agosto alle ore 18:00 dal sagrato della Chiesa Maria Santissima Annunziata a Piccianello e, dopo aver attraversato il quartiere, accompagnerà il pubblico per le antiche vie dei cavamonti verso la Cava del Sole, dove alle ore 21:00 andrà in scena il Concerto al Nero di Vinicio Capossela, con prefiche e lamentatori.

Trenodia si propone di trasformare la lamentela in pianto rituale, il piagnisteo in altisonante lamentazione collettiva, in forma creatrice e aggregatrice per, come dice Ernesto De Martino, potersi rialzare e tornare ai doveri della vita. Sarà un pianto per la comunità. Un pianto rituale collettivo, sonoro, rigenerante.

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