CULTURA E EVENTI

Amabili confini Off incontra Nadia Terranova finalista del Premio Strega La scrittrice il 18 giugno a Matera e il 19 a Miglionico

Amabili Confini, il progetto di rigenerazione urbana delle periferie, giunge  all’ultimo capitolo della sua narrazione collettiva di nuovi “Orizzonti”. Ospite  “fuori rassegna” è Nadia Terranova, finalista del Premio Strega 2019 con il romanzo, edito da Einaudi, Addio fantasmi.

Il primo appuntamento con Amabili confini Off è martedì 18 giugno, alle ore 18.30, in piazza san Francesco, di fronte all’ex Banca d’Italia, alle 18.30. A dialogare con l’autrice Salvatore D’Alessio (Leggo quindi sono) e Simona Nardulli (ingegnere).

Mercoledì 19 giugno si replica, alle ore 19.30,  in piazza Popolo a Miglionico, dove, introdotti da Grazia Ventura dell’associazione Culture in movimento, dialogheranno con Nadia Terranova Marzia Dalessandro (avvocato) e Francesco Bonelli (animatore culturale).

Ultima tappa degli incontri autogestiti dagli studenti sarà l’Università della Basilicata. La scrittrice, docente alla Scuola del libro di Roma e collaboratrice di diverse testate tra cui Repubblica, Internazionale e il Foglio, nel Campus dell’Unibas, sempre il 19 giugno, alle ore 11, si confronterà con le studentesse Asia Andrea Oliano e Noemi Morano dell’associazione Dicemus, coordinate dal professor Domenico Copertino.

 

Addio fantasmi, che arriva dopo il romanzo d’esordio Gli anni al contrario, con cui Nadia Terranova ha vinto i premi Brancati, Fiesole, Grotte della Gurfa, Bagutta Opera Prima, Viadana e Viadana Giovani, Bergamo, Adotta un esordiente, Premio Narrativa Anni di Piombo Luigi Di Rosa e il premio italo-americano The Bridge Award per la narrativa, è un libro sulla perdita e sull’aspirazione a superarla.

Nadia Terranova dà voce a Ida che a trentasei anni torna a Messina per aiutare la madre a sgombrare la casa in cui loro due hanno vissuto, prima con il padre, sparito quando lei aveva tredici anni, e poi da sole.

La fuga di Sebastiano, dopo un periodo di intensa depressione, ha condizionato la vita di Ida, i suoi rapporti con la madre e i suoi rapporti con Pietro, il marito che ama, ma con cui dopo un po’ si è inceppato il meccanismo del desiderio. Ida adolescente ha sentito la sparizione del padre come una propria sconfitta; era a lei che la madre disperata aveva delegato il compito di stare accanto al marito; da adulta sulla scena del delitto si trova ad affrontare tutto il proprio rimosso.

Rincontrare la sua amica Sara, raccogliere le confidenze straziate di Nikos, il giovane operaio che aggiusta il suo tetto, parlare finalmente con la madre consentono a Ida di ripartire da Messina con una nuova consapevolezza di sé. Un libro catartico per chi l’ha scritto e per chi lo legge, per la sua capacità di dar corpo ai fantasmi, a tutti i fantasmi, non solo ai propri, con una lingua meravigliosamente evocativa nella sua concretezza.

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