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Premi Pulitzer a Nyt, Wsj e Wp per le inchieste su Trump. L’italiano Tugnoli premiato per la fotografia

New York Times e Wall Street Journal hanno vinto il Pulitzer per le inchieste condotte l’anno scorso sull’operato di Donald Trump, mentre un altro riconoscimento è andato al critico del Washington Post, Carlos Lozada, per come ha preso spunto dai molti saggi usciti sul presidente Usa per ricostruire il clima culturale creato dal “trumpismo”.

Il Wall Street Journal è stato premiato per gli scoop sui pagamenti fatti dall’avvocato di Trump, Michael Cohen, alla pornostar Stormy Daniels e a un’altra donna in campagna elettorale: l’obiettivo era di comprare il silenzio sui rapporti sessuali che le due affermavano di aver avuto con l’allora candidato repubblicano.

Il New York Times è stato premiato per una inchiesta di 18 mesi sulle finanze del presidente che hanno evidenziato una ricchezza gonfiata anche grazie a una serie di escamotage fiscali.

Tra i vincitori del più prestigioso premio giornalistico al mondo figura anche un italiano che vive a Beirut.  Si tratta di Lorenzo Tugnoli, che è stato premiato per la fotografia grazie a un reportage sulla fame in Yemen pubblicato sul Washington Post. Sempre la guerra in Yemen ha fatto vincere il Pulitzer a Reuters e Associated Press per il giornalismo internazionale.

Aretha Franklin ha fatto la storia con un Pulitzer postumo per la musica. Premi sono andati anche giornali locali che hanno coperto la scia di stragi che ha insanguinato l’America l’anno scorso.

Il South Florida Sun Sentinel è stato premiato per l’analisi delle manchevolezze che hanno permesso la sparatoria nel liceo di Parkland (Pubblico Servizio) mentre il Pittsburgh Post Gazette ha conquistato il riconoscimento per le breaking news dopo la strage alla sinagoga Tree of Life.

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