POLITICA

Zingaretti a Potenza a sostegno del candidato Trerotola, centrosinistra

Ha scelto la Basilicata, Potenza, per la sua prima uscita pubblica Nicola Zingaretti, appena ieri eletto segretario del Pd. Lo ha fatto davanti ad un pubblico numeroso (piazza don Bosco a Rione Risorgimento a Potenza gremita) che gli ha tributato scoscianti applausi. Applausi quasi liberatori verso una persona che molti vedono come chi può riportare il Pd ad essere il partito che riallaccia quei legami con la gente, con le comunità sfilacciatosi per tutta una serie di motivi. Zingaretti è giunto a Potenza per sostenere il candidato del centro sinistra Carlo Trerotola, intorno al quale si è ricompattato l’intero centro sinistra.
Una unità che Zingaretti ha elogiato, vedendo in essa un segnale importante per una politica che deve uscire dalle stanze e, aggiungiamo noi, superare le guerre interne per dare fiducia.

A presentare Zingaretti ai numerosi presenti è stato Vito Giuzio, capo gruppo uscente del Pd alla regione.
Ha definito le elezioni di quest’anno”la battaglia più difficile di questi anni” che il centro sinistra vuole vincere proponendo un candidato che si si è presentato con l’onesta culturale e l’umiltà di chi – ha detto Trerotola rivolgendosi ai presenti con un pizzico di emozione – “non sono un politico ma vorrei essere l’esempio di una politica avveduta che sa rigenerarsi ed andare oltre gli steccati nei quali si è sempre mossa”.

Una politica tra e per la gente che Zingaretti ha apprezzato molto. Come ha apprezzato il progetto politico del candidato presidente.
Trerotola lo ha così sintetizzato: amore verso la propria regione, credere nei valori della solidarietà, del progressismo e del riformismo fatti propri dalla coalizione di centro sinistra; progetto che, facendo ammenda degli errori passati, guardi al futuro per una regione che sia terra di opportunità”.

Una regione, la Basilicata, che – ha detto Zingaretti – non deve essere consegnata a chi – Lega e M5S – già fa pagare all’intero paese “il costo dell’incertezza di due partiti che non sono d’accordo su niente”.
Zingaretti ha fatto riferimento alle conseguenze di questa situazione politica sull’economia ormai ferma, il cui costo viene pagato dai cittadini, soprattutto dai giovani.
“Il primo segnale politico che deve venire – ha detto, a riguardo, il segretario nazionale del Pd – deve essere spingere questo Governo a cambiare, ad essere più umile, ad uscire dai palazzi non sono per chiedere volti, a fare battute e poi scappare”.

Zingaretti ha quindi illustrato quelle che per lui sono le quattro grandi infrastrutture per rilanciare il paese, soprattutto il Mezzogiorno: infrastrutture materiali (ferrovie, strade, soluzioni per il dissesto idrogeologico) che creino lavori vero; infrastrutture immateriali (rete digitale, 5G,); infrastrutture della conoscenza, della ricerca, della scuola; le infrastrutture del welfare, della sanità.

Facendo riferimento alla situazione politica in Basilicata, Zingaretti, pur riconoscendo che si viene fuori da un momento difficile, ha dato atto di essere riusciti a creare una unità, “ampia, leale, solidale” nel centro sinistra con la quale proporsi alla gente con la quale bisogna ricostruire i rapporti.
Ed ha aggiunto, riferendosi a Trerotola: “Abbiamo messo in campo una persona straordinaria perchè ha detto una cosa meravigliosa, quasi scusandosi, sono una persona normale. Di questo abbiamo bisogno” ha concluso tra gli applausi Zingaretti.

Zingaretti tornerà a Potenza venerdì, 22 marzo, mentre nei prossimi giorni non si esclude che altri dirigenti nazionali del Pd possano giungere in Basilicata.

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