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Gdpr, le nuove norme sulla privacy stangata da almeno 2 miliardi per le Pmi

Il Gdpr, il nuovo regolamento sul trattamento e la protezione dei dati personali in vigore dal 25 maggio, è una stangata da 2 miliardi di euro per le circa 4 milioni di pmi italiane.

E’ quanto sostiene in una nota Confesercenti, secondo la quale si tratta di una norma burocratica la cui applicazione a tutte le imprese non porta alcun vantaggio effettivo ai cittadini.

La stima di 2 miliardi di euro, ‘estremamente conservativa’ secondo i commercianti, si basa su una spesa di 500 euro ad impresa, il minimo per l’istituzione e la tenuta del registro dei dati personali e per la redazione della nota informativa.

Ma, scrive Confesercenti, saranno moltissime le pmi che sborseranno molto di più, a seconda della tipologia di attività e del numero di dipendenti e clienti di cui si devono conservare le informazioni.

Se riguardano oltre le 250 persone fisiche, infatti, si dovrà anche avere il Dpo, un responsabile esterno del trattamento dati che può costare fino a 5mila euro l’anno.

Un conto decisamente troppo salato per una norma che era nata per limitare gli eccessi dei giganti di Internet e della telefonia, ma che è finita per applicarsi anche a ditte individuali e a piccole imprese come ristoranti, bar e parrucchieri, che pagheranno multe salate in mancanza di un adeguamento, conclude la nota

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