CRONACA

ITL: AZIONE DI CONTRASTO AL “LAVORO NERO” IN AGRICOLTURA

L’Ispettorato territoriale del Lavoro di Potenza e Matera, in una nota, comunica gli esiti di una importante azione di contrasto al “lavoro nero” svolto nel preminente settore lavorativo quale è quello agricolo per la Regione Basilicata.

“Nello specifico i militari del Nil di Matera, affiancati dai colleghi del Nil di Potenza, a conclusione di una articolata e delicata attività ispettiva e di indagine, eseguita nel settore agricoltura, hanno potuto svolgere e mettere a segno – spiega l’Itl – una attività di particolare valenza per i peculiari risultati ottenuti.

Tutto trae origine da una “denuncia” di alcuni lavoratori di etnia pakistana regolarmente presenti sul territorio italiano grazie a documenti attestanti lo status di rifugiati-richiedenti asilo, in attesa di esito da più di un anno.

Ebbene, tali lavoratori, comunque “assumibili” ospitati in un centro di accoglienza nel comune di Nova Siri, si sono rivolti alla locale stazione dei Carabinieri che, ottimamente condotta dal suo comandante, ha raccolto i primi importanti elementi informativi che sono stati fondamentali per sviluppare le seguenti attività e verifiche giuslavoristiche, da parte dei due Nuclei Ispettorato del Lavoro.

Ottima quindi la consueta cooperazione tra le strutture dell’Arma e i Nil dell’ITL tale da portare ai seguenti risultati.

Deferimento in stato di libertà di un imprenditore titolare di una azienda agricola della Basilicata meridionale per violazione del d.lgs. 81/2008 in materia di sorveglianza sanitaria ovvero mancata sottoposizione a visita medica preventiva di ben 5 lavoratori, appunto Pakistani, avendoli altresì occupati al nero, per un periodo antecedente alla loro successiva assunzione avvenuta. Per questo sono state comminate, al responsabile delle violazioni, sanzioni amministrative pari a euro 15.000 (con la cosiddetta maxi sanzione). Impartita anche una prescrizione ed elevata relativa ammenda pari a euro 4.384.

Su tutto è stata notiziata l’ Autorità giudiziaria, la Prefettura di Matera e gli Enti competenti da parte dei reparti procedenti dell’Arma”.

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