CRONACA

Tari, come chiedere rimborso al Comune

Dopo i chiarimenti del sottosegretario al ministero dell’Economia e Finanze sul calcolo della Tari in base alle pertinenze, si è scatenata la corsa alla richiesta di rimborso da parte dei cittadini. Durante un’interrogazione parlamentare il sottosegretario Baretta ha precisato che il calcolo della quota variabile della tariffa rifiuti va fatto una sola volta per ogni utenza tenendo conto della superficie totale dell’abitazione e a prescindere dal numero di pertinenze a questa collegata.

Si è scoperto così che diverse amministrazioni locali hanno fatto pagare la tassa sui rifiuti  calcolandola sia in relazione all’abitazione sia alle pertinenze, con una maggiorazione che, in alcuni casi, è arrivata fino a +72%.

Come chiedere rimborso della Tari

I cittadini possono fare richiesta di rimborso al proprio Comune, o all’ente affidatario della riscossione, per gli importi versati negli ultimi 5 anni che contengono una.

È necessario inviare la richiesta con raccomandata a.r. o posta elettronica certificata, firmata dal titolare dell’utenza e citando gli estremi dell’interrogazione parlamentare n. 5-10764 del 18 ottobre 2017.

Alla richiesta vanno allegati gli avvisi di pagamento della Tari che contengono:

  • il riepilogo dell’importo da pagare e il dettaglio delle somme,
  • i dati catastali dell’immobile,
  • la superficie tassata,
  • il numero degli occupanti,
  • la quota fissa e variabile distinta per ogni unità immobiliare.

Se non si riceve risposta o risposta negativa è possibile presentare ricorso nei 60 giorni successivi alla Commissione Tributaria Provinciale

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