Natale di rinascita nella fede e di pace tra i popoli: il messaggio dei vescovi lucani
Natale come tempo di luce, di rinascita nella fede e di impegno concreto per la pace e la fraternità tra i popoli. È questo il cuore dei messaggi che i vescovi dei capoluoghi lucani hanno rivolto ai fedeli durante le celebrazioni della notte di Natale, vissute con intensa partecipazione e profondo raccoglimento.
A Potenza, monsignor Davide Carbonaro, arcivescovo metropolita e presidente della Conferenza episcopale della Basilicata, ha presieduto la solenne messa nella Parrocchia Beata Vergine del Rosario, nel rione Betlemme, luogo simbolico che richiama le origini stesse della Natività. Nell’omelia, l’arcivescovo ha citato il profeta Isaia: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce», soffermandosi sul significato profondo di questo passaggio biblico.
«Non siamo chiamati a brancolare nel buio – ha spiegato Carbonaro –. È la luce del Signore che entra, la sua voce che ci dice: io ci sono, io sono per te». Un invito chiaro a riscoprire la speranza cristiana come guida nelle difficoltà del tempo presente.
Tradizionale e partecipata anche la messa di mezzanotte a Matera, celebrata nella cattedrale di Maria Santissima della Bruna da monsignor Benoni Ambarus. Nel suo messaggio, il presule ha sottolineato come la luce di Dio sia elemento essenziale per la vita dell’uomo: «Senza la luce di Dio siamo nelle tenebre». Parole accompagnate da un sentito ringraziamento agli operatori della carità, incontrati nelle ultime settimane nei nuclei di accoglienza, segno concreto di una Chiesa che non dimentica gli ultimi e traduce il Vangelo in gesti quotidiani di solidarietà.
Le celebrazioni natalizie sono state anche un monito per i fedeli, chiamati a non fermarsi all’aspetto esteriore della festa, ma a riflettere sul suo significato più autentico. Un Natale vissuto nella fede diventa così occasione di rinnovamento interiore, di apertura all’altro e di impegno per la pace.
Parole di umanità, fratellanza e speranza hanno attraversato le omelie dei vescovi lucani, ribadendo che la nascita di Cristo continua a essere, oggi come allora, una luce capace di illuminare le coscienze e indicare un cammino di pace per tutti i popoli.
