COMUNICATI STAMPA

Bolognetti: a proposito del sit-in che ho tenuto fuori alla sede Rai, intitolato “Ladri di verità, ladri di democrazia, ladri di conoscenza”.

A mente fredda voglio provare a trasferire, a chi potrà leggermi, le sensazioni che hanno suscitato in me le oltre tre ore di manifestazione fuori alla sede Rai di Via dell’Edilizia, con relativa azione di disobbedienza civile.

Voglio condividere anche alcune riflessioni, credo non gratuite e men che meno pleonastiche. Affermo, a distanza di oltre 72 ore, senza esitare, che il clima che ho respirato era un clima fatto di tensione, accompagnato da situazioni al limite del surreale.

Loro, i giornalisti del servizio pubblico o presunto tale, asserragliati nella loro sede; io fuori ad attenderli con la sola forza di quella nonviolenza gandhiana che è dialogo e che a volte nutriamo con la fame, con la sete, con la disobbedienza civile e la resistenza passiva.

Il manifestare pacifico di chi cercava confronto e dialogo, per chiedere ragione di reiterate censure e manipolazioni e della patente violazione del diritto di ogni cittadino al poter conoscere per deliberare, è stato accolto con un ormai consueto cinismo, se non peggio.

Di cosa avranno avuto paura coloro che era chiusi nel palazzo? Io so solo che se la situazione non è degenerata, è solo grazie alla forza della nonviolenza e del Satyagraha e al senso di responsabilità e al buon senso degli ufficiali della Digos e di un Capitano e di un Maresciallo dei Carabinieri.

Ma nel rivolgermi a chi ha potuto vedere quanto è accaduto, agli amici e alle amiche, ai compagni e alle compagne, affermo che qualcuno ha giocato sporco e ha provato a far precipitare la situazione, nella speranza, rivelatasi vana per le sopra citate ragioni, che il sottoscritto venisse trascinato verso altri lidi.

Che so, magari in via Appia (il carcere) o altro. Non è andata così. Non è andata così con il certo rammarico di chi ha operato non per creare ponti, ma per abbatterli.

La verità è che attorno alla sede della Rai lucana mancava solo un fossato con i coccodrilli e un ponte levatoio. Ai signori della Rai e di un Servizio pubblico che pubblico non è posso solo dire che, una volta di più, hanno manifestato tracotanza e arroganza.

La tracotanza e l’arroganza di chi si fa forte del piccolo o grande potere che detiene o pensa di detenere. Alla fin della fiera, a partire dal caporedattore Gennaro Cosentino, che non esita a raccontare inesistenti fatti, hanno dimostrato tutta la loro impotenza e, oltre ad aver killerato per l’ennesima volta le ragioni della nonviolenza, hanno dimostrato di averne paura.

Chissà, forse avrebbero preferito un assalto alla baionetta o che indossassi una carica esplosiva; mi spiace, amici e se consentite colleghi, non sarò certo io quello che usa o userà violenza, ma ho una certezza dolorosa: i violenti veri siete voi.

E siete voi quelli che imperterriti continuano a nutrire sé stessi e chi vi ascolta di omissioni, censure, manipolazioni e rimozioni. Ormai siete diventati specialisti della metafisica trasfigurazione in manganelli e manganellatori.

A volte, non so perché, mi fate venire in mente le scope animate del maldestro “Topolino apprendista stregone”. Ahimé, continuate imperterriti a nutrire una informazione che, lungi dall’essere plurale, è degna di un regime totalitario e non di una democrazia vera e autentica.

A più riprese, con un tocco di ironia ispiratomi da un titolo di Rainews del 28 novembre, ho chiesto al caporedattore Cosentino e all’intera redazione di farmi capire qual è di preciso il loro concetto di pluralismo. Di certo, se è quello ripreso dalle nostre telecamere, direi che la parola esce dalla bocca di farisei.

Sì, signori, siete in maniera sconfortante forti con coloro che ritenete deboli e deboli con i forti. Peccato che io non mi ritenga debole.

La mia forza vive nella fede e nelle cose in cui credo e delle quali mi faccio forte. È la forza alimentata da radici profonde e temprata da anni di lotta.

È la forza che nasce dalle mie convinzioni e dal mio Satyagraha. Ci rivedremo presto. No, non è una minaccia, intendo solo continuare a difendere un diritto che continuate a calpestare. La prossima manifestazione, ve lo preannuncio, si intitolerà “Scope-Rai”.

Sarò lieto, per parte mia, di potervi incontrare, ovviamente se non sceglierete ancora e di nuovo di asserragliarvi nel vostro fortilizio e magari di dotarvi anche di qualche balestra.

Amici dal naso corto, sono solo “armato” di parole, ma temo che è proprio di quelle avete paura. No, non ci sto! Non accetto lo status quo. Non posso, non devo.

Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani, già membro del Consiglio Nazionale dei “Club Pannella”, già membro della presidenza e del Consiglio generale del Prntt e della Direzione nazionale di RI, iscritto all’Odg e alla Fnsi.

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