A Roscigno folla per il presepe vivente del ‘900

Stradine scaldate dal bagliore dei falò, comparse in costume impegnate a rievocare arti e occupazioni di un tempo, angoli rurali allestiti con cura e taverne colme di profumi autentici: così si è presentato il borgo Unesco di Roscigno Vecchia, nel cuore del Salernitano.
In questo scenario suggestivo ha preso forma il Presepe Vivente del ’900, l’evento che ha aperto il periodo natalizio attirando centinaia di persone nel celebre “paese fantasma” degli Alburni.
Il borgo, evacuato all’inizio del XX secolo a causa di smottamenti e oggi tutelato come “paese museo”, è tornato a popolarsi grazie a una rievocazione che ha trasformato vie, cortili e abitazioni in un grande teatro all’aperto.
La narrazione della Natività, diretta dal regista Francesco Puccio, ha unito momenti spirituali a scene di vita quotidiana del secolo scorso. Gli ospiti hanno potuto entrare nelle vecchie case in pietra – per l’occasione riaperte – e ritrovarle come osterie e punti di ristoro dove assaggiare specialità della cucina cilentana.
Il fascino intatto di Roscigno Vecchia, spesso definita la “Pompei del Novecento”, ha dato ulteriore forza al tema scelto per l’edizione 2025: un invito a riconnettersi con le radici, la memoria e la dimensione spirituale, in uno dei luoghi più simbolici della Valle del Calore.
Il Presepe Vivente si è concluso con un grande abbraccio collettivo che ha attraversato l’intero borgo, trasformando la manifestazione in un’esperienza condivisa e profonda, capace di riportare al centro il valore della comunità. Come ricordano gli organizzatori, qui “ogni pietra custodisce un ricordo”.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Roscigno, realizzata da My Fair e sostenuta dalla Fondazione Monte Pruno, con la collaborazione della Pro Loco Roscigno Vecchia, del Forum dei Giovani, dell’associazione Terra Mia e della parrocchia San Nicola di Bari.
L’evento rientra nel progetto “Terre Ritrovate – I viaggi delle radici nella Valle del Calore”, finanziato nell’ambito dell’Accordo per la coesione della Regione Campania (delibera Cipess n. 70/2024).
ANSA
