Industria lucana, i sindacati: “Basta vertenze, il governo dia risposte concrete”
Dal convegno dei metalmeccanici a Potenza l’allarme su una crisi ormai insostenibile

“È una situazione insostenibile.” Con queste parole i sindacati lucani dei metalmeccanici hanno aperto il convegno tenuto al Park Hotel di Potenza, un appuntamento voluto per fare fronte comune di fronte alla crisi profonda che attraversa l’industria regionale. Un incontro unitario, culminato nella stesura di un documento condiviso da consegnare alle istituzioni, per chiedere al governo risposte immediate e non più rinviabili.
Secondo le organizzazioni sindacali, l’industria italiana è già da tempo sotto pressione, ma in Basilicata il quadro assume contorni ancora più drammatici: una progressiva desertificazione produttiva che spinge l’intero settore verso un vicolo cieco. “Non possiamo continuare a rincorrere vertenze senza una strategia complessiva. Serve capire se il governo intende davvero investire in questo territorio e se ci saranno ricadute reali per aziende e lavoratori”, denunciano i rappresentanti presenti.
Al centro delle preoccupazioni ci sono i comparti cardine dell’economia lucana: automotive e petrolio in primis, con Stellantis e l’indotto da un lato, e le attività estrattive dall’altro. Ma il malessere, avvertono i sindacati, attraversa trasversalmente tutto il tessuto industriale, dalla meccanica alla componentistica, fino alle piccole imprese dell’artigianato avanzato.
La richiesta è chiara: aprire un confronto strutturato con l’esecutivo, definire una politica industriale per la Basilicata e garantire investimenti capaci di generare occupazione stabile. “Il territorio non può più permettersi incertezze – ribadiscono i metalmeccanici –. Senza un cambio di passo, il rischio è la perdita definitiva di competenze, professionalità e presidi produttivi che per decenni hanno sostenuto l’economia regionale.”
Il documento elaborato durante il convegno sarà inoltrato alle istituzioni regionali e nazionali nei prossimi giorni. I sindacati promettono di continuare la mobilitazione: “La Basilicata industriale chiede risposte. E questa volta non ci accontenteremo di promesse”.
