POLITICA

Meloni: “Se l’Europa vuole essere grande deve difendersi da sé. Non vedo un’incrinatura con gli Usa”

Se il continente europeo aspira a contare davvero sulla scena internazionale, deve essere in grado di garantire da sé la propria sicurezza.

Quando si delega la difesa a un altro Paese, bisogna essere consapevoli che ciò comporta inevitabilmente dei costi e delle condizioni.

Quanto emerso durante il vertice della NATO va esattamente in questa direzione, e non mi ha sorpresa: era un’evoluzione prevedibile e, a mio avviso, rappresenta anche un’opportunità.

Naturalmente investire nelle forze armate richiede risorse, ma è proprio questa spesa che consente di esercitare una piena autonomia politica. Lo ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata dal TgLa7.

Meloni ha poi ribadito più volte la sua disponibilità a un confronto diretto con il capo dell’opposizione, “quando sarà chiaro chi ricopre quel ruolo”.

Rispondendo alla domanda del direttore Enrico Mentana su un possibile faccia a faccia con Elly Schlein, la premier ha precisato: “Gli incontri informali non mancano, ma se parliamo di un dibattito con il leader dell’opposizione, non spetta a me entrare nelle dinamiche interne di altri partiti”.

Sui rapporti transatlantici, la presidente del Consiglio ha escluso che vi sia un deterioramento nei legami fra Stati Uniti ed Europa.

Ha osservato che il documento strategico statunitense, pur esprimendo valutazioni anche critiche sull’azione europea — alcune delle quali, come quelle riguardanti le politiche sull’immigrazione, giudicate condivisibili — utilizza toni netti per ribadire questioni discusse da anni nel dialogo fra Washington e i Paesi europei.

Secondo Meloni, il testo fa riferimento a un processo storico che molti avevano già riconosciuto come inevitabile da tempo.

 

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