II bianco Cloud Dancer è il colore Pantone 2026

Volare tra le nuvole: così il Pantone Color Institute ha annunciato il colore simbolo del 2026, identificato nel Pantone 11-4201 “Cloud Dancer”, definito come «una tonalità neutra di bianco, capace di trasmettere tranquillità, chiarezza mentale e spazio creativo in un contesto globale affollato e rumoroso».
Subito dopo il conto alla rovescia, il sito del Pantone è stato preso d’assalto fino a bloccarsi, mentre sui social compariva un video con una donna in abiti candidi che osserva un cielo punteggiato di nuvole.
Dal 1999 — anno del primo “color of the year”, il celebre Cerulean Blue — gli specialisti di Pantone individuano il colore destinato, secondo le loro previsioni, a diventare dominante nei settori della moda, del food, del design e dell’intrattenimento.
Per il team guidato da Leatrice Eiseman, Cloud Dancer rappresenta «una pagina completamente nuova su cui ripartire», un invito ad aprire la mente a idee e possibilità diverse.
Il messaggio è dunque quello di un nuovo inizio, un richiamo alla quiete e al rinnovamento. L’elezione a New York del giovane sindaco Zorhan Mamdani è stata citata da alcuni come esempio dello spirito del periodo.
Tuttavia, nel clima politico statunitense influenzato da Donald Trump, c’è chi teme letture ideologiche: la fashion editor del New York Times, Vanessa Friedman, ha ipotizzato che la scelta di un bianco così dominante possa essere interpretata — o manipolata — in chiave MAGA o anti-diversità, soprattutto considerando che il bianco 2026 sostituisce il color “Mocha Mousse” del 2025, una nuance calda tra cappuccino e cacao.
A respingere queste letture è stata la presidente del Pantone Institute, Laurie Pressman, che ha chiarito: «Le tonalità della pelle non hanno influenzato minimamente la scelta».
Ha ricordato come, anche negli ultimi anni, con “Peach Fuzz” e “Mocha Mousse”, Pantone abbia ricevuto domande simili: «Non è così che operiamo. Il nostro compito è comprendere ciò di cui le persone hanno bisogno e ciò che il colore può offrire in risposta».
Pressman ha poi spiegato la natura della tinta scelta: «È un bianco più soffice. Non è un bianco perfetto, né tecnologico, né quella variante otticamente brillante che, subito dopo la pandemia, era molto ricercata. Si tratta di un bianco volutamente non sbiancato, dall’aspetto organico e autentico».
L’annuncio ha subito attirato numerosi marchi desiderosi di allinearsi alla nuova tendenza: Play-Doh ha realizzato una confezione di pasta modellabile in questa tonalità; Post-it ha introdotto blocchetti di fogli nella stessa nuance all’interno della linea “Neutrality Collection”; e la catena di hotel di lusso Mandarin Oriental ha deciso di dedicare sia il tè pomeridiano sia alcuni trattamenti spa a questa estetica essenziale.
Anche Spotify ha aderito, collaborando per la prima volta con Pantone alla creazione di un’esperienza multisensoriale che trasforma «l’emozione del colore» in musica tramite playlist su misura.
ANSA