Gallinari saluta il basket: ‘Il mio viaggio incredibile’

Ha chiuso il sipario uno dei giocatori italiani più prolifici, continui e rispettati della storia della Nba: l’atleta che più di ogni altro è riuscito a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel basket statunitense.
A 37 anni, Danilo Gallinari annuncia l’addio al parquet dopo diversi mesi di stop.
«Con il cuore colmo di gratitudine – scrive sui social accompagnando un video di commiato – rendo pubblico il mio ritiro da una carriera che ho sempre desiderato.
È stato un percorso straordinario – aggiunge – ricco di ricordi che mi accompagneranno per sempre». Figlio di Vittorio Gallinari, storico volto dell’Olimpia Milano, Danilo muove i primi passi proprio con la maglia delle celebri Scarpette Rosse.
Ma il suo orizzonte è oltreoceano. Nel 2008 viene selezionato al Draft dai New York Knicks e, nella sua terza stagione, approda ai Denver Nuggets tramite una trade.
In Colorado vive gli anni più brillanti: spesso protagonista assoluto, combina fisicità, mobilità e una tecnica di tiro d’élite.
È però proprio a Denver che, nell’aprile 2013, subisce il primo grave stop della sua sfortunata trafila di infortuni.
Dopo la rottura del legamento crociato, la prima operazione non dà l’esito sperato e, mesi più tardi, è costretto a un nuovo intervento.
Salta un’intera annata, poi nel 2015 torna ai vertici, firma i suoi massimi personali (47 punti contro Dallas) e in estate guida la Nazionale a EuroBasket.
Per la prima volta tutte le stelle azzurre scendono in campo insieme e le ambizioni sono alte: la squadra incanta a tratti, un canestro del “Gallo” nell’ultimo minuto contro la Germania entra nella memoria dei tifosi, ma ai quarti la Lituania interrompe il cammino italiano.
Il rapporto con la maglia azzurra rimane complicato: nel 2017 si frattura la mano dopo un pugno in amichevole, e ai Giochi di Tokyo sono ancora i quarti a chiudere ogni sogno di medaglia.
Oltreoceano, invece, il suo percorso resta solido, tappa dopo tappa. Da Denver passa ai Los Angeles Clippers, dove vive la sua miglior annata realizzativa, poi approda a Oklahoma City e successivamente ad Atlanta.
Nel 2022, appena ingaggiato dai Boston Celtics, durante un impegno con la Nazionale subisce un nuovo grave infortunio al crociato, che di fatto segna la fine della sua esperienza ai massimi livelli Nba.
A gennaio, però, con l’idea di prepararsi all’ultima estate in azzurro, sceglie di rimettersi in gioco nel campionato portoricano, firmando per i Vaqueros de Bayamon.
Premiato come Mvp delle finali, trascina la squadra fino al titolo, l’unico trofeo della sua carriera. Un epilogo meritato, l’ultimo capitolo di un «viaggio incredibile».
ANSA