POLITICA

Ucraina: in corso l’incontro di Witkoff e Kushner con Putin a Mosca

Il presidente russo Vladimir Putin ha ricevuto al Cremlino l’inviato personale di Donald Trump, Steve Witkoff, accompagnato dal genero dell’ex (e futuro) presidente Usa Jared Kushner. Dopo Mosca, i due americani voleranno in un Paese europeo per incontrare Volodymyr Zelensky.

Putin, prima dell’incontro, ha lanciato un duro monito all’Europa: «Non vogliamo combattere con i Paesi europei, ma se loro lo vorranno saremo immediatamente pronti». Ha accusato i leader europei di «ostacolare deliberatamente» gli sforzi americani per raggiungere un’intesa e ha definito la dirigenza ucraina «fuori dalla realtà».

Dal canto suo, Zelensky, in visita a Dublino, si è mostrato cautamente ottimista: «Mai come ora la fine del conflitto è sembrata così vicina», ma ha aggiunto che «permangono punti critici da risolvere».

L’ultima bozza di accordo, ridotta da 28 a circa 20 punti dopo i tavoli di Ginevra e Florida, è «completamente diversa» dalla versione iniziale, secondo fonti Nato. Gli Stati Uniti tengono però il testo riservatissimo: persino Francia, Germania e Regno Unito (il cosiddetto E3) non conoscono i dettagli attuali.

Il presidente ucraino ha ribadito due condizioni non negoziabili:
– garanzie solide che la Russia non attacchi nuovamente («non vogliamo la terza invasione in 10 anni»);
– utilizzo diretto dei beni sovrani russi congelati in Europa per finanziare difesa e ricostruzione («Mosca deve pagare»).

Su quest’ultimo punto arriva uno stop netto dalla Banca Centrale Europea: qualsiasi schema che implichi garanzie o finanziamenti diretti della BCE violerebbe il divieto di “finanziamento monetario” previsto dai Trattati UE.

La proposta della Commissione von der Leyen per un maxi-prestito da 140 miliardi garantito sugli asset russi appare quindi bloccata, almeno nella forma attuale.

Il segretario generale NATO Mark Rutte ha espresso «fiducia» negli sforzi americani, ricordando le enormi perdite mensili russe (circa 20.000 uomini) e ucraine, e ha definito la guerra «un tritacarne». «Per ballare il tango servono due partner: vedremo se Mosca è realmente interessata alla pace», ha concluso.

Intanto sul campo: Kiev smentisce la conquista russa di Pokrovsk («si combatte ancora dentro la città») e annuncia l’arresto di un ex alto funzionario del ministero dell’Energia per corruzione.

Infine Papa Francesco, in volo verso Roma, ha indicato l’Italia come possibile mediatrice: «Culturalmente e storicamente Roma ha sempre saputo fare da ponte tra parti in conflitto». La Santa Sede, ha aggiunto, è pronta a incoraggiare qualsiasi iniziativa che porti a «una pace giusta».

In sintesi: gli Stati Uniti stanno conducendo in solitaria una trattativa lampo tra Mosca e Kiev, l’Europa segue da lontano e con crescente preoccupazione, la BCE chiude la porta al grande prestito, mentre sul terreno la guerra continua senza soste in vista dell’inverno.

ANSA

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