“Maurizio Bolognetti: Sciopero della fame contro la censura e la morte civile”
Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, già membro del Consiglio generale dei “Club Pannella”, della Presidenza del Prntt e della direzione di Radicali Italiani, iscritto all’ODG e alla FNSI. In Azione nonviolenta dalle ore 23.59 del 4/11/25 (14 giorni di sciopero della fame + 8 giorni di digiuno)
Sono davvero attonito di fronte alla reiterata indifferenza, cecità, arroganza, tracotanza manifestata da coloro con cui sto provando a dialogare attraverso gli strumenti della lotta nonviolenta.
Vorrei poter dire a lor signori che la mia è la sola strada percorribile per tentare di rispondere a una oggettiva e ripetuta violenza.
Amici della Rai, onorevoli membri della Commissione di Vigilanza, sto provando a cedervi la forza necessaria affinché comprendiate che democrazia è conoscere per deliberare. Se voglio convincervi? Certo, con-vincere, vincere assieme e non contro.
Nei mesi passati, la Rai è arrivata al punto di censurare anche membri del governo lucano e nazionale, quando essi hanno ritenuto di dover rispondere alle questioni che andavo sollevando. Questioni attinenti al rispetto dei diritti umani.
Oggi, una volta di più, la censura si abbatte sul manifesto-appello a favore della Separazione delle carriere dei magistrati, promosso da Radicali Lucani.
Cosa posso dirvi di fronte al ripetuto, incessante attentato contro i diritti politici del cittadino?
Non c’è niente di personale in questa mia azione e spiace che qualcuno pensi che sia in corso un braccio di ferro.
Non vogliatemene se a questo punto, dopo oltre 20 giorni di assordante silenzio, affermo che dovrebbero cambiare il nome del nostro servizio pubblico radiotelevisivo in “RubeRai”.
Sì, perché si comportano da ladri di democrazia, conoscenza e verità. Tradiscono ogni santo giorno il loro mandato e la loro funzione. “RUBE-RAI”, appunto.
Dopo il 3 dicembre, dopo aver onorato l’invito ricevuto dal circolo di Forza Italia di Moliterno, valuterò, con la prudenza del caso, se passare all’estrema forma di lotta nonviolenta: lo sciopero della sete. Ripeto: non sto ricattando nessuno, perché non può esserci ricatto nella difesa di un diritto umano.
La Rai distilla nelle sue redazioni olio di ricino doc e poi distribuisce manganellate tese a cancellare, censurare, rimuovere, negare, nascondere. Insomma, l’armamentario tipico dei regimi totalitari.
La morte non è solo quella fisica, ma c’è una morte di gran lunga peggiore: la morte civile. Amici e colleghi della Rai, spiace doverlo constatare, ma una volta di più state assassinando la nonviolenza, il Satyagraha, quarant’anni di lotte e storia politica.
Per parte mia, non mi resta che ripetere con convinzione: “per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge”.
Quanto agli onorevoli componenti della “Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza sui servizi radio-televisivi”, non me ne vogliano se affermo che stupisce non poco che dopo 8 giorni non sia giunta nemmeno una risposta interlocutoria.
Presidente Floridia, autorevoli membri della “Vigilanza”, spero ed auspico che una vostra risposta giunga quanto prima.
A tutti, ed anche a me stesso, ricordo quel motto latino che recita: Uniquique suum!
