POLITICA

Tregua Meloni-Mattarella, ma resta il gelo

Chigi: 'Garofani inopportuno'. In serata nota distensiva di Fdi

Un incontro di venti minuti non è sufficiente a risolvere tutti i nodi della questione, ma ha innescato una tregua tra il Quirinale e Palazzo Chigi.

Giorgia Meloni ha telefonato al presidente Mattarella e successivamente si è recata al Colle per un colloquio che, stando alle fonti ufficiali, è stato definito “cordiale” e “produttivo”. In serata, la parola che si diffonde da Palazzo Chigi, dal Quirinale e da Fratelli d’Italia è chiara: “Il caso è chiuso”.

Tuttavia, la domanda che sorge spontanea è se esistano altre alternative a questa “pace fredda”, che ha sollevato preoccupazioni fino a far arrivare il caso alle orecchie dei vescovi italiani.

Nel pomeriggio, la Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha reagito, forse con una mossa tempestiva, affidando le proprie parole al presidente Matteo Zuppi: “I vescovi auspicano che l’equilibrio, il dialogo e il rispetto vengano sempre garantiti, e che qualcosa di più del semplice fair play istituzionale sia messo in atto, specialmente in un momento delicato come questo. Il dialogo tra le istituzioni deve essere all’altezza della situazione”, ha dichiarato il cardinale da Assisi.

La tensione si allenta solo in serata, dopo ore di attesa e incertezze. Quando la premier Meloni lascia i saloni del palazzo presidenziale, le fonti di Palazzo Chigi cercano di dissipare le aspettative di chi non era presente in quelle stanze.

“La presidente Meloni ha espresso al presidente Mattarella il suo rammarico per le dichiarazioni politicamente e istituzionalmente inopportune fatte in pubblico dal consigliere Francesco Saverio Garofani”, fanno sapere con un comunicato.

La reazione dei giornalisti non si fa attendere, accerchiando Chigi e Quirinale e cercando di capire cosa sia successo in quei venti minuti di colloquio. Tuttavia, le fonti preferiscono rimanere in silenzio.

In serata, forse grazie anche all’intervento conciliatorio della Cei, Fratelli d’Italia emette una nota ufficiale.

Non è solo Galeazzo Bignami a fare chiarezza, ma anche il capogruppo al Senato Lucio Malan, che sottolinea l’importanza del messaggio: “Dopo l’incontro di oggi tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno avuto modo di confrontarsi sulle dichiarazioni del consigliere Garofani, Fratelli d’Italia considera la questione conclusa e non intende aggiungere altro.

Rinnoviamo la nostra stima nei confronti del presidente Mattarella e apprezziamo la sintonia istituzionale tra il Quirinale e Palazzo Chigi”.

Quindi, “caso chiuso”? Il Quirinale sembra accogliere con favore queste parole e conferma, sempre in serata, che la questione è stata risolta.

Tuttavia, è evidente che non sia proprio tutto risolto, visto che nel centrodestra permane la questione delle dimissioni di Garofani.

“Il presidente della Repubblica e quello del Consiglio devono collaborare, il Paese ci perde in termini di credibilità e stabilità se non riescono a farlo”, osserva Walter Veltroni, spiegando i rischi di uno scontro istituzionale di tale portata.

A sinistra, invece, viene difesa a spada tratta l’imparzialità di Mattarella e l’autorevolezza del Quirinale. Si fa notare che la “punzecchiatura” da parte di Fratelli d’Italia nei confronti del presidente sia stata un chiaro avvertimento.

“Meloni punta al Colle”, afferma l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Ogni giorno apre un nuovo conflitto in questa direzione. La polemica indiretta, con il capogruppo che attacca, dimostra che non è contenta e ha ben chiari i suoi obiettivi”.

Rimangono comunque in sospeso tante incognite: le date, i nomi delle persone che avrebbero ascoltato il consigliere di Mattarella in segreto e il misterioso “Mario Rossi” che avrebbe fatto trapelare le stesse dichiarazioni riportate dal giornale La Verità di Belpietro.

Sarà necessario del tempo per capire se questa tregua reggerà o se le tensioni riaffioreranno presto.

 

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