A “GO! 2025” religioni unite: nasce “Terre di Pace”
il Festival del dialogo interreligioso - Ad aprire l'evento, Paolo Mieli

Ci vogliono coraggio e azioni forti per superare le contrapposizioni permanenti e aprire una nuova pagina nella storia della società umana, riconoscendo nel dialogo lo strumento per costruire un futuro di pace.
È con questo messaggio che Nova Gorica e Gorizia hanno conquistato il titolo di Capitale Europea della Cultura 2025, ed è con lo stesso spirito che i rappresentanti di cinque tra le maggiori organizzazioni religiose del territorio – cristiano-cattolica, musulmana, ebraica, buddista e cristiano-metodista – hanno deciso di ritrovarsi intorno ad un tavolo per condividere un cammino comune, dove il rispetto per la diversità dell’altro diventa valore da promuovere e difendere.
Con il coordinamento e il supporto organizzativo e finanziario del Comune di Gorizia, nasce così “Terre di Pace”, una manifestazione di cinque giorni che prenderà il via mercoledì 29 ottobre, con l’apertura affidata a Paolo Mieli, che alle 20.30 all’Auditorium della Cultura friulana di via Roma 23 parlerà di “Il ruolo delle religioni nelle guerre di ieri e oggi”.
L’iniziativa è stata presentata dai rappresentanti delle cinque organizzazioni religiose: Santi Grasso – Arcidiocesi di Gorizia, Alvise Riccato – Associazione Al Houda, Jens Hansen – Chiesa Evangelica Metodista di Gorizia, Alexander Meloni – Comunità Ebraica di Trieste, Roberto Bonora – Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, insieme al Vicesindaco Chiara Gatta, all’Assessore alla Capitale Europea della Cultura GO!2025 Patrizia Artico, alla Presidente di ISIG Michela Cecotti e al Presidente di ETNOS Stefano Minniti.
In un tempo di nuove divisioni e guerre, Terre di Pace nasce per ricordare che il dialogo è la prima forma di disarmo: riconoscere, ascoltare e comprendere l’altro prima che i conflitti nascano.
Il programma intreccia forum e tavole rotonde con studiosi, rappresentanti delle fedi e testimoni di esperienze di dialogo; spettacoli, concerti e reading che traducono la parola “pace” in linguaggi artistici e popolari; e momenti simbolici e comunitari, pensati per coinvolgere cittadini e giovani in un percorso condiviso di conoscenza e riflessione.
Tra i temi che saranno affrontati: il dialogo interreligioso come strumento di prevenzione dei conflitti, la parità di genere e il ruolo delle donne nella costruzione della pace, la sostenibilità ambientale come responsabilità collettiva verso le generazioni future e la cultura della cura come pratica quotidiana di convivenza.
Terre di Pace non è solo un festival, ma una nuova prospettiva metodologica e pratica da condividere tra generazioni. Un invito a riconoscere che la pace non è soltanto la mera assenza di conflitto, ma la presenza viva di rispetto, cooperazione e giustizia condivisa: l’unica condizione possibile per la crescita armonica dei popoli.
È da qui, da un confine che si fa ponte, che Gorizia e Nova Gorica scelgono di disarmare il mondo con il dialogo, trasformando le ferite del passato in energia per un futuro comune, equo e sostenibile.
Il programma integrale e tutte le informazioni sono disponibili al link: https://isig.it/tdp/