Federmoda-Confcommercio: un tavolo per sostenere il commercio di vicinato

La tendenza della riduzione di spesa delle famiglie lucane per abbigliamento e calzature (124,14 euro al mese) accertata dall’Istat conferma che la filiera della moda “made in Italy” sta attraversando una fase di grande complessità che richiede un’analisi approfondita per comprendere le dinamiche del retail italiano e individuare strategie efficaci per superare le difficoltà attuali e cogliere le opportunità future.
A sostenerlo è Federmoda-Confcommercio riferendo che da un’indagine della Federazione sulle aziende associate risulta che, prima dei saldi estivi, i negozi di moda hanno venduto il 35% della merce acquistata dai fornitori, evidenziando un calo degli incassi del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2024.
La campagna dei saldi estivi non ha invertito il trend. Giulio Felloni, presidente di Federmoda, commenta la convocazione da parte del ministro del Made in Italy Adolfo Urso, di un “tavolo” urgente “per definire le misure per la tutela della reputazione del Made in Italy e per contrastare l’invasione dei prodotti del fast fashion”.
L’incontro, scrive il Minit, “servirà a definire le misure per la tutela della reputazione del Made in Italy e per contrastare l’invasione dei prodotti del fast fashion, oltre che a fare il punto sulle ulteriori iniziative in vista del Tavolo della Moda, già fissato per il prossimo 17 novembre”.
Secondo Federazione Moda Italia-Confcommercio, ”serve una normativa capace di riportare ordine ad un settore che si trova di fronte ad una concorrenza che non appare sicuramente leale.
La regolamentazione della responsabilità estesa del produttore tessile e l’abolizione dell’esenzione dai dazi per i pacchi di valore modesto al di sotto degli attuali 150 euro, con l’introduzione di un contributo fisso (una sorta d’imposta ambientale) per ciascun pacco proveniente da Paesi terzi, da destinare ad un fondo a sostegno della digitalizzazione e della transizione sostenibile delle pmi del commercio, sono le proposte di Federmoda per ridare equilibrio e vigore anche al commercio di moda di prossimità”.
Antonio Sorrentino, referente Federmoda-Confcommercio Potenza, dichiara: “per sostenere il commercio di vicinato, chiediamo al governo di “costituire un tavolo del Commercio presso il Mimit e di accogliere le nostre proposte concrete per il rilancio dei consumi; uno sgravio fiscale per i consumatori sull’acquisto di articoli di moda presso i negozi di vicinato; un credito d’imposta sugli affitti per aiutare le piccole e medie attività a sostenere i costi; l’istituzione di una Giornata della Moda, durante la quale ragionare su tutti gli argomenti relativi al settore e trovare soluzioni condivise“. “Solo attraverso un sostegno concreto e mirato, potremo tutelare il commercio di vicinato e mantenere il rapporto di fiducia con la clientela.
“Per questo motivo – dice Sorrentino – siamo pronti a lavorare con il governo, la Regione e con tutte le parti interessate per trovare soluzioni che sostengano il settore e promuovano la crescita economica, nell’interesse dei consumatori, delle imprese e del paese, attraverso un confronto costruttivo e collaborativo, volto a garantire un futuro più sicuro e prospero per il settore della moda italiana, delle imprese e dei lavoratori che ne fanno parte“.
Per Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, “il mondo della moda sta vivendo un cambiamento epocale, caratterizzato da un’accelerazione senza precedenti nelle tempistiche, negli usi e nelle abitudini dei consumatori.
I social e i mezzi di comunicazione hanno amplificato questo fenomeno, collegando indissolubilmente il settore della moda a una complessa situazione economica e geopolitica globale. Il tema dei dazi è solo uno degli aspetti che contribuisce a generare ulteriori fragilità. È necessario coinvolgere non solo il governo, ma anche le regioni, i comuni e le camere di commercio per studiare, insieme al sistema di rappresentanza, soluzioni efficaci”.