POLITICA

Francia nasce il Lecornu 2: ‘Un governo di scopo per varare la Finanziaria’

Un esecutivo rinnovato, con figure estranee ai partiti tradizionali, volti giovani e personalità con esperienza alle spalle: così si presenta il nuovo governo guidato da Sébastien Lecornu, il secondo in appena una settimana.

Il ministro macroniano, richiamato all’Eliseo da Emmanuel Macron dopo le dimissioni lampo di appena 14 ore del suo primo governo, ha annunciato la formazione di un “governo di scopo” con un obiettivo chiaro: approvare la legge finanziaria entro la fine dell’anno.

“L’unica cosa che conta è l’interesse del Paese”, ha affermato Lecornu, tornando alla guida dell’esecutivo nonostante le resistenze politiche che lo avevano spinto alle dimissioni.

La sua prima esperienza si era infatti arenata davanti al muro alzato da estrema destra, sinistra radicale e alla freddezza dei Républicains e dei socialisti. Ora, con pazienza e una strategia ricalibrata, Lecornu presenta una squadra rivisitata, più aperta alla società civile e meno legata agli equilibri partitici, richiamando lo spirito del primo governo Macron del 2017.

Rivoluzione silenziosa tra i Républicains: crisi interna dopo l’ingresso di sei ministri nel nuovo esecutivo

Primo effetto dirompente del Lecornu 2 è l’esplosione della crisi interna ai Républicains. Nonostante la linea ufficiale del partito, che aveva annunciato di non voler partecipare al nuovo esecutivo, sei suoi esponenti figurano nella lista dei ministri. Una svolta clamorosa che ha provocato la reazione furiosa del leader del partito, Bruno Retailleau, che ha ribadito la sua contrarietà e ha declinato la conferma al ministero dell’Interno.

Al suo posto è stato nominato Laurent Nuñez, prefetto di Parigi, scelto proprio per il suo profilo tecnico e non politico. Tra i volti confermati anche Rachida Dati alla Cultura, nonostante le tensioni interne.

Squadra economica stabile per la legge di bilancio 2026

Rimangono saldi al proprio posto i ministri centrali per la gestione della manovra: Roland Lescure all’Economia e Amélie de Montchalin ai Conti pubblici. Sono loro a detenere il dossier chiave della legge finanziaria 2026, che sarà presentata martedì, con poche ore di ritardo rispetto alla data inizialmente prevista. Anche altri dicasteri strategici mantengono i loro titolari: Jean-Noël Barrot agli Esteri e Gérald Darmanin alla Giustizia.

Difesa e Lavoro, cambio della guardia con innesti dalla società civile

Alla Difesa arriva Catherine Vautrin, ministra uscente del Lavoro, mentre al suo posto subentra una figura esterna alla politica: Jean-Pierre Farandou, ex presidente della compagnia ferroviaria SNCF, uno dei volti “civili” voluti da Matignon.

Escono invece Elisabeth Borne dall’Istruzione, che passa a Edouard Geffray, già direttore dell’insegnamento scolastico, e Manuel Valls dal ministero dell’Oltremare, sostituito da Naima Moutchou, parlamentare del partito centrista Horizons, vicino all’ex premier Edouard Philippe, oggi sempre più distante da Macron.

Prime reazioni: dalla minaccia di sfiducia al silenzio strategico

La reazione più immediata è arrivata da Mathilde Panot, capogruppo de La France Insoumise: “Non disfate troppo presto i cartoni, la sfiducia sta arrivando”, ha dichiarato con tono caustico. Più criptico Olivier Faure, leader socialista, che si è limitato a un “No comment”. I partiti dell’opposizione – socialisti, ecologisti e centristi dissidenti – decideranno la loro posizione solo dopo aver ascoltato la dichiarazione di politica generale di Lecornu, attesa per martedì prossimo all’Assemblée Nationale.

Macron atteso al ritorno dall’Egitto per presiedere il primo Consiglio dei ministri

Il primo Consiglio dei ministri del nuovo governo si terrà martedì mattina, presieduto da Emmanuel Macron, al ritorno dalla sua missione in Egitto, dove domani parteciperà a un vertice per sostenere il processo di pace tra Israele e Hamas.

La giornata di domani sarà invece dedicata al passaggio di consegne tra il governo Lecornu 1 e il nuovo esecutivo. Le indicazioni di Palazzo Matignon sono chiare: cerimonie sobrie, senza invitati, per marcare il ritorno rapido e deciso alla piena operatività del governo.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio