POLITICA

Hamas rilascia gli altri 13 ostaggi, tutti i rapiti sono stati liberati

“Oggi è un nuovo inizio”, ha dichiarato il presidente Donald Trump durante la sua visita alla Knesset israeliana, dove ha firmato il libro degli ospiti.

“Questo è un grande onore. Un grande e bel giorno. Un nuovo inizio”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza dell’accordo di pace in corso. “Questo accordo è forse la cosa più importante che ho fatto”, ha continuato Trump.

In un’intervista telefonica dall’aereo presidenziale con Barak Ravid di Axios, mentre era in viaggio verso Israele, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che l’accordo di pace per Gaza “potrebbe essere la cosa più importante in cui abbia mai preso parte”.

Nel frattempo, Hamas ha rilasciato altri 13 ostaggi nell’area di Khan Younis, che sono stati poi consegnati alla Croce Rossa, come mostrato in alcuni video rilanciati dai media. Con questa liberazione, tutti i rapiti ancora vivi sono stati finalmente rilasciati.

I sette ostaggi già liberati si sono riuniti con le loro famiglie, come riportato dalla tv pubblica israeliana Kan.

Von der Leyen: “L’Ue contribuirà al successo del piano per Gaza”

“Siamo pronti a contribuire al successo del piano di pace per Gaza con tutti gli strumenti a nostra disposizione, in particolare sostenendo la governance e la riforma dell’Autorità Palestinese (Anp)”, ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, su X. “Saremo una forza attiva all’interno del gruppo dei donatori palestinesi e forniremo finanziamenti dell’Ue per la ricostruzione di Gaza”. Von der Leyen ha definito l’accordo di pace come una “pietra miliare” e ha aggiunto che “oggi si scrive una nuova pagina nella storia della regione”.

I sette ostaggi liberati: arrivo in Israele per visite mediche

I sette ostaggi rilasciati da Hamas sono arrivati al punto di accoglienza iniziale in Israele, come reso noto dall’IDF (Forze di Difesa Israeliane). Il personale della Direzione delle Risorse Umane dell’IDF e le squadre mediche militari stanno accompagnando Eitan Mor, Alon Ohel, Ziv Berman, Gali Berman, Guy Gilboa-Dalal, Omri Miran e Matan Angrest, che saranno sottoposti a una prima valutazione medica. Successivamente, si riuniranno con le loro famiglie al punto di accoglienza nel sud di Israele. Rappresentanti dell’IDF stanno anche accompagnando i familiari in attesa presso l’ospedale, mantenendoli aggiornati sullo stato dei loro cari.

Trump a Tel Aviv: un nuovo inizio

Nel frattempo, l’aereo presidenziale con a bordo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è atterrato all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. “Questa è una nuova luce di speranza per il Medio Oriente dopo due anni di orrori”, ha scritto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani su X, sottolineando che il cessate il fuoco rappresenta un “passo in avanti” lungo un percorso ancora fragile, dal conflitto verso la pace. “Ora il compito di governi e popoli, in Europa e nel mondo arabo, è consolidare e costruire le condizioni per rendere la pace duratura”, ha aggiunto Tajani, rimarcando l’impegno dell’Italia per il progetto dei “due popoli, due Stati” e per garantire che la pace possa davvero fiorire nel rispetto e nella sicurezza di entrambi.

Le famiglie degli ostaggi si riuniscono

Dopo la liberazione dei sette ostaggi, la piazza di Tel Aviv ha accolto un lungo applauso, mentre migliaia di persone si sono radunate per celebrare l’atteso rilascio. In una scena commovente, Guy Gilboa-Dalal, uno degli ostaggi liberati, ha visto il padre, che ha dichiarato: “Svegliarsi in un nuovo mattino, tutto sembra più bello, tutto sembra migliore, i colori nell’aria”. Le famiglie dei primi sette ostaggi rilasciati hanno potuto parlare con i loro cari al telefono, come riferito dal Channel 12.

Matan Tsengauker e la speranza per il ritorno di tutti

Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv ha trasmesso in diretta la telefonata di Matan Tsengauker, un ostaggio ancora trattenuto a Gaza, che ha potuto parlare con la madre. “Matan, stai tornando a casa. State tutti tornando a casa. Grazie a Dio la guerra è finita”, ha detto la madre Einav, visibilmente sollevata dalla notizia che il figlio stava per essere liberato. Alcuni rapiti, prima della loro liberazione, sono stati autorizzati a chiamare le loro famiglie, portando un messaggio di speranza.

Hamas e il futuro del piano di pace

Dopo la liberazione dei primi ostaggi, Hamas ha dichiarato che “dichiariamo il nostro impegno verso l’accordo raggiunto e i relativi calendari, a condizione che Israele li rispetti”. Il presidente di Israele Isaac Herzog ha commentato: “Questa è una mattina di grande speranza e preghiera. Ci auguriamo che tutti possano tornare a casa, fino all’ultimo ostaggio”. L’IDF ha confermato che i sette ostaggi liberati sono stati consegnati dalla Croce Rossa alle autorità israeliane nel nord di Gaza, dove sono stati trovati in buone condizioni di salute e in grado di camminare autonomamente.

La liberazione di questi ostaggi rappresenta un segnale positivo in un processo ancora fragile, ma che alimenta la speranza di una pace duratura nella regione.

ANSA

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