POLITICA

Occhiuto fa il bis, il centrodestra stravince in Calabria

Roberto Occhiuto ottiene una riconferma netta alla guida della Calabria, superando il 59% dei consensi e staccando di oltre 18 punti l’avversario di centrosinistra Pasquale Tridico, fermo sotto il 40%.

Una vittoria larga, in un contesto segnato da una partecipazione al voto bassissima: solo il 43% degli elettori si è recato alle urne, confermando un’astensione che ancora una volta non riflette l’indignazione che si esprime in piazza.

Il risultato fotografa con chiarezza il fallimento della proposta del cosiddetto “campo largo”, già in difficoltà in altre regioni, e premia invece la scelta del centrodestra di ricandidare Occhiuto, nonostante un’inchiesta per corruzione in corso. Scelta che si è rivelata vincente: il presidente uscente si era dimesso con un anno di anticipo, proprio per non restare impantanato in polemiche giudiziarie.

“Ha perso chi voleva batterci attraverso i tribunali. Ora è il momento di ricucire questa regione, dopo una campagna elettorale spesso dura e divisiva”, ha dichiarato Occhiuto nei primi commenti post-voto.

A celebrare il successo anche Antonio Tajani: “Una vittoria schiacciante di Forza Italia e del nostro candidato. Il centro è il perno della nostra coalizione”. Forza Italia si attesta come primo partito con il 19%, seguita dalla lista personale di Occhiuto al 13%. Il presidente riconfermato raccoglie da solo più voti di Fratelli d’Italia, che si ferma all’11%.

La premier Giorgia Meloni ha sottolineato il dato di coalizione: “Anche in Calabria, i cittadini hanno scelto il centrodestra. C’è una differenza evidente: da una parte chi attacca le forze dell’ordine e devasta le città, dall’altra chi costruisce”.

Matteo Salvini esulta, anche se la Lega rimane sotto il 9%. Positivo il risultato anche degli altri alleati centristi, con Noi Moderati al 4,5%.

Dall’altra parte, è notte fonda per il fronte progressista. “Una sconfitta dura”, ammette il deputato dem Nico Stumpo. La coalizione che riuniva PD, M5S, AVS, Italia Viva e due civiche non è riuscita a convincere, nonostante l’unità proclamata.

“PD e Democratici Progressisti sono al 20%, ma non basta”, osserva il dirigente Igor Taruffi. Anche AVS registra una battuta d’arresto netta, mentre la lista riformista di Italia Viva incassa un 4,3% che Matteo Renzi potrà rilanciare in chiave centrista.

Il Movimento 5 Stelle non sfonda, e Giuseppe Conte commenta con amarezza: “Possiamo solo ringraziare Tridico, ma è evidente che non cresciamo”.

La lista personale di Tridico, padre del Reddito di cittadinanza, si ferma al 7,4%. “Una grande delusione. È stata una sfida difficile, ma abbiamo dato una risposta autentica”, ha commentato lo sfidante, che in campagna aveva rilanciato la proposta di un “reddito di dignità”.

Occhiuto, invece, festeggia non solo la rielezione ma anche un primato: è il primo presidente calabrese degli ultimi 25 anni a ottenere un secondo mandato consecutivo. E lo fa migliorando il dato del 2021 (allora 54,46%).

“Nel nostro Paese nessuno dovrebbe dimettersi solo per un avviso di garanzia”, ha ribadito Occhiuto, rispondendo a chi lo accusava di furbizia. E ancora: “Troppe volte la magistratura viene usata come arma politica. I calabresi hanno dimostrato maturità”.

Durante la campagna, ha puntato sul bilancio dei suoi primi quattro anni: sanità in ripresa, nuovi ospedali, stop al commissariamento, investimenti infrastrutturali e riforme della macchina regionale. Il claim della campagna – “in 4 anni, più che in 40” – è stato evidentemente efficace.

Occhiuto ha atteso i primi exit poll nel suo quartier generale a Gizzeria, in un hotel sul litorale tirrenico. Al suo fianco il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, e parlamentari come Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo. Dopo i ringraziamenti ai leader della coalizione, non ha mancato di rivolgersi con toni concilianti anche a Tridico, invitandolo a collaborare “in qualunque forma deciderà”.

Il presidente ha però riservato una stoccata agli avversari del centrosinistra: “Con le loro promesse – reddito di dignità, assunzioni di migliaia di forestali, abolizione del bollo – descrivevano una Calabria che non esiste più. Oggi questa regione si sta liberando dall’assistenzialismo”.

Ora, lo sguardo è già rivolto ai prossimi obiettivi. Lo stesso Occhiuto, qualche giorno prima del voto, aveva pubblicato l’agenda della settimana successiva, segnale chiaro che il lavoro riparte subito.

Intanto, la vittoria netta in Calabria rafforza la posizione del centrodestra nazionale anche in vista delle prossime sfide elettorali in Campania, Puglia, Veneto e Lombardia. Unica certezza per ora: la Lega punta tutto sul Veneto, con Alberto Stefani.

La partecipazione al voto in Calabria resta ai minimi storici: solo il 43% degli aventi diritto si è recato alle urne, in calo rispetto al già scarso 44,36% della tornata precedente, sostenuta almeno dal referendum sul taglio dei parlamentari. Da segnalare anche lo 0,9% ottenuto dal civico Francesco Toscano.

Nel quartier generale del centrodestra a Lamezia Terme, brindisi e festeggiamenti accompagnano “il trionfo in Calabria”.

ANSA

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