Crisi idrica, il Comitato: lo stato di emergenza certifica le responsabilità
Ora serve un commissario tecnico terzo”.

Il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani prende atto della decisione della Giunta regionale di chiedere lo stato di emergenza idrica.
Un atto necessario, ma tardivo, che mette in luce una contraddizione ormai lampante: a luglio si rassicuravano cittadini e imprese agricole con frasi ad effetto, a settembre si minimizzava, e solo oggi si ammette ciò che era chiaro da tempo.
I dati non mentivano. Gli invasi segnavano cali costanti, l’Autorità di Bacino aveva alzato i livelli di allerta, le serie storiche confermavano l’aggravarsi della crisi.
Avere le informazioni e non utilizzarle non è un semplice errore: è una responsabilità grave per chi governa un ente pubblico.
Si è preferito ricorrere a soluzioni tampone, senza una reale programmazione, rinunciando a tutelare cittadini e imprese agricole non solo nell’immediato, ma soprattutto per il futuro.
Non si è mai alzata la voce a livello nazionale per difendere la Basilicata e rivedere gli accordi fra regioni sull’acqua. Al contrario, si è arrivati persino a dire che “i lucani stanno risparmiando”, mentre i campi si seccavano e le aziende agricole venivano lasciate sole.
Non è stato solo il meteo a determinare questa situazione: la vera responsabilità è politica, per non aver voluto programmare. Per questo oggi non bastano dichiarazioni di emergenza. Servono due cose soltanto: verità e programmazione rapida. E il fatto che anche altre voci istituzionali richiamino oggi questa stessa urgenza dimostra quanto la nostra denuncia fosse fondata sin dall’inizio.
In questi mesi qualcuno ci ha definiti “senza radici” o “senza terra”. La realtà è che abbiamo scelto di fondare le nostre proposte su dati, serie storiche e modelli previsionali. Non per propaganda, ma per responsabilità. Non per calcoli politici, ma per difendere la Basilicata e le generazioni che verranno.
Per questo ribadiamo che la gestione non può restare nelle mani di chi ha prodotto contraddizioni e ritardi. Serve un commissario tecnico terzo, indipendente e competente, capace di riportare trasparenza e rapidità nelle decisioni.
Il Comitato ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto questa battaglia di verità con coraggio e serietà. Conosciamo i nomi di chi ha scelto di esporsi e di difendere la Basilicata, così come conosciamo i nomi di chi ha voltato le spalle ai cittadini.
La Basilicata non ha bisogno di alibi né di propaganda: ha bisogno di verità, programmazione e interventi rapidi. Solo così si potrà costruire un futuro credibile e solido.