CRONACA

Anisap: Latronico riconosce l’urgenza di una revisione del riparto Fsn

che impatta anche sulle strutture sanitarie accreditate

“Ci fa piacere che l’Assessore alla Salute Latronico, a più di un anno e mezzo dalla nostra sollecitazione, sostenga un’iniziativa che nell’ambito di una revisione dei criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale (Fsn), tenga conto della specificità del territorio regionale, fattore che, impatta, inevitabilmente, anche sulle strutture sanitarie accreditate, tra le quali i laboratori, che a seguito dell’entrata in vigore del Nuovo Nomenclatore delle Prestazioni, dal 30 dicembre 2024, registrano una condizione insostenibile dal punto di vista economico”.

Ad affermarlo è il presidente di Anisap Basilicata Roberto Cicchetti riferendo che sono già sei le Regioni che hanno adeguato al rialzo i tariffari dei rimborsi delle prestazioni specialistiche erogate dalla sanità privata convenzionata per rispondere ad esigenze che non riguardano solo le strutture ma i servizi all’utenza.

“Tutti i fattori relativi ai dati demografici ed epidemiologici, alla specificità dei nostri territori e delle nostre comunità di pazienti, dove è fondamentale l’esistenza di un “vero” presidio diagnostico, il gap infrastrutturale cui fa riferimento Latronico – aggiunge Cicchetti – sono stati illustrati nella nostra audizione in Quarta Commissione Consiliare più di sette mesi fa e sono alla base delle nostre proposte per superare rapidamente l’attuale situazione.

Per effetto dell’aggiornamento tariffario la riduzione si attesta al -20% rispetto al Nomenclatore in vigore fino al 2024 che si caratterizzava già per una forte riduzione avvenuta nel 2012 del 40% in meno rispetto al nomenclatore del 1996. In 13 anni la tariffa media di una prestazione di laboratorio si è praticamente dimezzata.

Ma non si tratta soltanto di una problematica puramente economica che, come si può ben immaginare, pesa sulle spalle delle strutture di laboratorio accreditate, quanto di una problematica di carattere sociale che ha conseguenze importanti sia sulla salute del cittadino che sul livello occupazionale. Infatti si perderanno inevitabilmente ore di lavoro e molto probabilmente interi posti di lavoro, occupati oggi da una buona quota di laureati under 40.

La preoccupazione riguarda, pertanto, anche la tenuta occupazionale del settore sanitario dei laboratori di analisi.

Senza un rapido intervento correttivo, purtroppo, si assisterà ad una progressiva perdita di posti di lavoro nel prossimo futuro, che interesserà biologi, patologi clinici, microbiologi, tecnici di laboratorio, amministrativi, tutti profili di alto livello che la nostra Regione non può permettersi di fare andare via”.

Nel segnalare che i laboratori sono realmente presidi diagnostici in cui operano professionisti della medicina di laboratorio in antitesi con quanto sta accadendo rispetto al ruolo di cui si stanno fregiando altre imprese sanitarie come le farmacie, Cicchetti esprime l’auspicio che “l’iniziativa annunciata dall’Assessore Latronico sia portata avanti, insieme alle altre Regioni, in vista della nuova Legge Finanziaria 2025 e contestualmente si apra un Tavolo in Regione con le associazioni di categoria per ciascuna branca della specialistica ambulatoriale”.

La nostra è una sorta di ultima chiamata alla Politica regionale. Una ulteriore mancanza di sensibilità verso l’impatto negativo che questa situazione ogni giorno va consolidando, sarà devastante, soprattutto perché il suo peso si andrà ad aggiungere alle tante difficoltà che i Laboratori analisi stanno affrontando”.

Pulsante per tornare all'inizio