Caso Luca e Marirosa: la madre di Luca si appella al vescovo Orofino. De Magistris: “Fu duplice omicidio”

A quasi quarant’anni dalla tragica morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, avvenuta nel marzo del 1988 a Policoro, la mamma di Luca, Olimpia Fuina, continua a chiedere verità e giustizia.
In queste ore, tramite il suo legale, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, ha rivolto un appello accorato al vescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Vincenzo Orofino, affinché “intervenga sul silenzio” e si unisca alla richiesta di fare luce su quanto accaduto quella notte. Un appello che non è solo simbolico, ma anche umano, nella speranza che le istituzioni — civili e religiose — non voltino le spalle al dolore di una madre.
Secondo la versione ufficiale accertata dalla giustizia italiana, i due giovani sarebbero morti a causa di una folgorazione o per un’intossicazione da monossido di carbonio. Una tesi che Olimpia Fuina ha sempre respinto con forza, convinta che dietro quella tragedia si nasconda qualcosa di molto più grave.
Dopo anni di richieste e battaglie legali, anche la recente istanza di riaprire le indagini è stata respinta dalla Procura di Matera. Per questo è stata avanzata la richiesta di avocazione del caso alla Procura di Potenza, nella speranza di ottenere una nuova valutazione.
Intanto, nella giornata di ieri, Olimpia ha incontrato l’ex magistrato Luigi De Magistris, che in passato si era occupato della vicenda nell’ambito dell’inchiesta “Toghe Lucane”. Oggi, proprio De Magistris è tornato a parlare del caso con un post sui social, usando parole forti: “A mio avviso si trattò di un duplice omicidio”. Un’affermazione che riaccende i riflettori su un caso ancora avvolto da ombre e domande senza risposta.