L’acqua non è un favore politico

Da giovani del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani ci stiamo sempre più rendendo conto che la vera sfida non è fare annunci, ma assumersi responsabilità concrete. Ogni giorno ascoltiamo dichiarazioni e proclami: ma senza numeri, senza indicatori e senza dati trasparenti, tutto questo resta privo di valore.
Ieri sono state annunciate le nuove prenotazioni irrigue. Una notizia che, almeno sulla carta, dovrebbe portare sollievo. Ma resta una domanda decisiva: quali sono i numeri che giustificano questo annuncio? Quali dati certificano la reale disponibilità idrica e la sostenibilità delle assegnazioni?
Senza numeri non ci sarà mai responsabilità. È una sfida che non può essere affrontata solo con le parole: così si rischia il fallimento di un intero sistema. E con esso, il fallimento della Basilicata.
Sia chiaro: non è il politico che “dà” o “non dà” l’acqua. Non è un diritto che viene concesso dall’alto, ma una risorsa che appartiene ai cittadini e che deve essere gestita con equità, trasparenza e pianificazione. L’acqua è vita, lavoro, futuro. Non può diventare oggetto di propaganda.
In qualsiasi azienda si decide e si pianifica partendo dai dati. La politica, invece, troppo spesso si rifugia negli slogan. Ma la misura è la base della responsabilità, ed è la sola via per costruire un futuro credibile.
Sappiamo che stiamo parlando una lingua che a molti può sembrare strana. Ma solo con il richiamo alla responsabilità la politica potrà cambiare.
E se non si misurano i risultati, non si può parlare di responsabilità.
Questa non è la regola di un buon politico, ma certamente è la regola di una buona governance.
Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani