CULTURA E EVENTI

Un percorso tra archivi e biblioteche per i 2500 anni di Napoli

Archivi e biblioteche si aprono alla città per celebrare i 2500 anni dalla fondazione di Napoli.

Fino al 31 dicembre napoletani e turisti potranno avvicinarsi e conoscere il patrimonio archivistico cittadino.

Tutto questo grazie all’iniziativa ‘Mischiamo le Carte”, viaggio nel cuore documentario della città. Il progetto vede la collaborazione tra Comune di Napoli, Napoli 2500 e il Polo del Miglio della Memoria, ed è curato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, diretta da Gabriele Capone, e dalla direttrice artistica di Napoli 2500, Laura Valente.

Tredici gli istituti culturali coinvolti tra archivi, biblioteche e fondazioni che apriranno le sedi esponendo, in alcuni casi per la prima volta, un documento o un volume particolarmente significativo della storia di Napoli, selezionato dal proprio patrimonio archivistico o bibliografico.

Dal XIV al XX secolo, ‘Mischiamo le Carte’ accompagna i visitatori in un viaggio attraverso i secoli e le straordinarie ricchezze culturali della città.

“È un progetto che fa riscoprire ai napoletani, e anche a chi visita la città, il grande valore dei suoi archivi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – sia quelli storici che comunali, fa riscoprire la storia della città attraverso i documenti.

È un percorso molto bello che racconta le tante storie di Napoli, sia quelle conosciute che le tante sconosciute, e consentirà di attraversare la storia di una città così stratificata e straordinaria come la nostra”.

A partecipare sono le istituzioni aderenti al Miglio della Memoria, il protocollo d’intesa firmato dalla Soprintendenza con 18 enti culturali del centro antico e con il sostegno del Comune per la valorizzazione del patrimonio archivistico e bibliotecario custodito nell’area delimitata dai tre decumani.

L’itinerario si snoda lungo il tracciato dell’antica Neapolis, unendo luoghi solitamente inaccessibili a prospettive inedite sulla storia cittadina. Le aperture e le visite saranno gestite dal personale di ogni istituto.

Tra i gioielli esposti, il più antico manoscritto partenopeo della Commedia di Dante, miniato e annotato con glosse in volgare napoletano, risalente alla metà del XIV secolo e conservato nella Biblioteca dei Girolamini; la pianta della città del 1566 custodita alla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce; il Quartetto in ‘mi minore’ di Giuseppe Verdi, l’unico quartetto da camera del compositore, autografo e recante la scritta “saldato!”, a testimonianza del suo dono al Conservatorio di San Pietro a Majella.

“La memoria custodita diventa narrazione performativa, funzione attiva degli archivi, punto di partenza per la costruzione di un linguaggio capace di raccontare e valorizzare non solo il contenuto, ma i luoghi”, ha sottolineato la direttrice artistica, Valente.

Nell’occasione è stato presentato anche il recupero dell’Archivio Storico del Comune di Napoli, finora custodito nelle sedi di San Lorenzo e Torre di Guardia e da anni in condizioni critiche.

“L’Archivio comunale – ha evidenziato il soprintendente, Capone – è un importante strumento per lo studio della storia cittadina e nei prossimi mesi sono previsti ulteriori interventi sugli archivi di Pontenuovo e dell’Annunziata”.

ANSA

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