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Il Roland Garros si tinge d’azzurro, il trionfo di Errani-Vavassori nel misto

Vincono il doppio misto. Attesa per il gran giorno di Musetti e Sinner

L’Italtennis attende le storiche semifinali che vedranno venerdì in campo al Roland Garros, uno dopo l’altro, Lorenzo Musetti (contro Alcaraz) e Jannik Sinner (contro Djokovic), ma alla vigilia c’è già l’occasione di festeggiare, grazie al trionfo di Sara Errani e Andrea Vavassori nella finale del doppio misto.

E’ un fil rouge di successi che sembra non interrompersi mai per gli azzurri, in tutte le specialità, anche nei tornei dello slam che fino a pochi anni fa erano quasi terra incognita.

La coppia Errani-Vavassori, già vincitrice dello Us Open lo scorso settembre, si è aggiudicata il titolo a Parigi superando in due set (6-4, 6-2) gli statunitensi Taylor Townsend ed Evan King, indicando idealmente la via a Sinner e Musetti.

Errani si è detta felice per il settimo titolo slam della sua carriera (ne vanta cinque nel doppio): “È bellissimo lavorare per questo ogni giorno. Grazie al pubblico, questo campo è speciale per me, ho grandiosi ricordi qui, ed è uno dei migliori tornei del mondo” le parole della 38enne.

“Io e Sara siamo migliori amici, e siamo felicissimi di avere un team allargato come il nostro. Grazie al Roland Garros per averci regalato una cornice così importante” le parole di Vavassori. I due hanno gestito facilmente il match, come dimostrato dal punteggio piuttosto netto.

Ha pesato la qualità sulla seconda di servizio di entrambi, con un solito 77% al fronte 44% degli avversari. Spicca il numero degli errori non forzati, appena nove (con 16 vincenti) contro i 25 di King-Townsend (autori di 21 vincenti).

In un mondo perfetto, in senso tricolore, Jasmine Paolini vincitrice degli Internazionali avrebbe dovuto concorrere fino alla fine per il titolo femminile, ma la n.4 al mondo, eliminata agli ottavi, potrà prendersi la rivincita nel doppio, insieme con l’amica Sara: la coppia farà la semifinale con le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider, ricco antipasto dei due match del pomeriggio del tabellone maschile.

Intanto si è definita la finale del singolo femminile: Aryna Sabalenka ha eliminato la polacca Swiatek che aveva vinto le ultime tre edizioni, e domani sfiderà Coco Gauff. L’americana da parte sua ha messo fine alla corsa a sorpresa di Lois Boisson, la francese partita dal n.361 della classifica Wta e approdata dove mai avrebbe pensato il pubblico del Roland Garros.

Venerdì invece si definirà la finale uomini. Il primo a scendere in campo, intorno alle 14.30 sarà Musetti, contro Carlos Alcaraz, mentre per vedere di fronte Sinner e Novak Djokovic bisognerà aspettare almeno le 19.

Lo hanno deciso gli organizzatori, scottati l’anno scorso per le tribune basse mezze vuote perchè il match (fissato alle 17.30) era troppo a ridosso del precedente.

Musetti giocherà la seconda semifinale di uno slam, mentre sarà la settima per lo spagnolo che ha dalla sua i precedenti: cinque vittorie su sei incontri. Risale al 2022 l’ultimo successo del carrarino, il quale in questa stagione ha perso sia la finale al Masters 1000 di Montecarlo, sia la semifinale a Roma.

I pronostici dicono Alcaraz ma Musetti a inizio torneo ha fatto una promessa, “fino in fondo”, e domani darà tutto per mantenerla.

E’ invece in perfetta parità il testa a testa tra Sinner e Djokovic, quattro vittorie ciascuno. L’azzurro ha vinto gli ultimi tre incontri ed è lui, al di là del ranking, il naturale candidato per la finale, anche se il coach dell’italiano, Darren Chaill, avverte: “A giudicare da come ha giocato contro Zverev, Novak è molto in forma, dannatamente pericoloso. Lui sa mantenere il livello alto per 5 set, dal punto di vista fisico e mentale. Non per niente ha vinto 24 Slam. Con Jannik, lavoriamo per arrivare a fare lo stesso”.

ANSA

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