CRONACA

Lagonegrese senza medici, i camici bianchi rispondono all’Asp: “Avete tagliato le ore di lavoro”

Cresce la rabbia nelle comunità: “Servizi ridotti, cittadini lasciati soli”

Dopo la nota diffusa nei giorni scorsi dall’Azienda sanitaria di Potenza (Asp) sulla situazione nel Lagonegrese, non si è fatta attendere la replica dei medici. “Altro che mancanza di professionisti – affermano –. Il problema è che l’Asp ha tagliato le ore di lavoro e ridotto i contratti. Così è impossibile garantire i servizi minimi”.

Secondo i camici bianchi, la situazione è il risultato di una gestione “scoordinata e miope” che da tempo penalizza il territorio. “Ci chiedono di coprire turni infiniti con personale ridotto e stipendi inadeguati – racconta un medico di guardia –. È ovvio che nessuno accetti di lavorare in queste condizioni”.

Intanto, nelle comunità del Lagonegrese cresce la protesta. I sindaci denunciano l’abbandono dei presidi sanitari periferici e chiedono un intervento immediato alla Regione. “Da Maratea a Lauria, fino ai paesi più interni – spiega un amministratore locale – si fa fatica anche solo a prenotare una visita. Le guardie mediche funzionano a singhiozzo e il pronto soccorso di Lagonegro è al limite”.

La posizione dell’Asp, affidata a una nota ufficiale, è chiara: “I medici ci sono, ma non vogliono spostarsi. Stiamo lavorando per garantire la continuità assistenziale e coprire tutti i turni”. Una dichiarazione che, però, non convince i professionisti. “Non è questione di volontà – ribattono –. Se le ore vengono tagliate e i contratti restano precari, i medici se ne vanno. La sanità territoriale così non regge”.

Nel frattempo, i cittadini si organizzano. In diversi comuni si parla di assemblee pubbliche e di una mobilitazione davanti alla sede dell’Asp. “Qui la gente ha paura di ammalarsi – dice un residente –. Non possiamo più aspettare”.

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