CULTURA E EVENTI

Turismo settore in crescita. Presentato il piano triennale Enit.

Un motore trainante dell’economia italiana, il turismo, con quasi 429 milioni di presenze e circa 41,7 miliardi di spesa da parte dei visitatori stranieri in Italia nel 2018.

Un settore in crescita, in cui il Bel Paese ha superato la Francia, grazie all’identità territoriale.

Una attività produttiva da espandere facendo “sistema”: è quello che si propone Giorgio Palmucci, nuovo presidente dell’Enit che ha presentato il piano triennale dell’Ente nazionale del Turismo, ospite il ministro per l’Agricoltura e il Turismo, il leghista Gian Marco Centinaio.

Enit, di cui l’11 novembre ricorre il centenario, ha programmato ben 600 eventi (più 5% rispetto al 2018), anche attorno alle celebrazioni su Leonardo, Raffaello e Dante (da qui al 2021), intensificando i rapporti con le ambasciate, gli istituti di cultura all’estero, l’Aci e il Touring Club, poi Ferrovie dello Stato e, quando sarà risolta, Alitalia.

Il trend è in crescita perché “l’Italia si scopre autentica” è lo slogan. Palmucci è soddisfatto che il settore abbia “finalmente l’attenzione che merita perché è cambiata la visione e l’approccio all’industria del turismo.

Un settore che muove quasi 429 milioni di presenze e quasi 41,7 miliardi di spesa degli stranieri in Italia nel 2018, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. Se il saldo positivo ogni anno è di circa 16 miliardi, l’obiettivo è farlo crescere stabilmente del 10% per ogni anno nei prossimi tre”, ha spiegato il presidente Enit.

Crescono i visitatori stranieri rispetto a quelli italiani, (+2,8% rispetto a +1,1%) e sono il 50,5% delle presenze totali, secondo i dati Enit.

La spesa internazionale in Italia, 41,7 miliardi di euro, vede un +6,5% nel 2018 sul 2017 di presenze estere, con oltre 216,5 milioni di pernottamenti nel 2018 (+2,8%), senza contare la recezione “sommersa”.

Comunque con i turisti stranieri l’Italia ha superato la Francia (140,7 mln di notti, +5,4%) e sono in crescita, mentre in Spagna, che è la prima nel confronto europeo, è in calo sul 2017 (301 mln di notti, -1,6%).

In una affollatissima sala della sede Enit, a Roma, il ministro ha insistito sulla necessità di lavorare in sinergia con le Regioni e anche con i ministeri dei Beni culturale e delle Infrastrutture, per poter raggiungere i luoghi da visitare (e non ha risparmiato critiche, seppure velate, all’amministrazione capitolina della 5 Stelle Virginia Raggi: “Roma ha tante aspettative di turisti però poi ci sono troppe carenze… “.

Semplificando un po’, Centinaro ha detto che l’Italia “è un Paese da vedere, da mangiare e da bere”, per dire come il paesaggio e l’agroalimentare vadano insieme (come il suo ministero).

Infatti l’ultimo sito riconosciuto dall’Unesco è la zona del Prosecco, primati che l’Italia si gioca con la Cina, paese sempre più partner anche perché si tratta di un turismo “alto spendente”, ovviamente visto con più interesse rispetto al globetrotter con “lo zainetto e il panino con la cotoletta fatta da mamma”, ha detto Centinaro.

Ma se il turismo del lusso è privilegiato, Palmucci guarda a tanti ambiti: “Puntiamo a crescere tramite famiglie, millennials e generazione Zeta e Golden Age”, ma anche turisti nicchia, come quelli del “ritorno”, gli emigranti che tornano nei paesi originari.

Uno sguardo al turismo “slow” o a quello legato ad eventi sportivi o delle eccellenze del Made in Italy. E all’estero, in Cina, India e Sud America, “dove lavoriamo innanzitutto per far conoscere l’Italia e le sue destinazioni”, ha concluso il presidente Enit.

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